ISTITUTO D'ARTE -mostra didattica



  

Mostra d'arte degli alunni
dell'ISTITUTO STATALE  d'ARTE 
per il mosaico 
"M. D'Aleo" 
 ex Monastero dei Benedettini

Esposizione



Omaggio a Ferdinando Botero
...Per Botero dipingere è una necessità interiore che risulta però inappagata, i suoi colori sono tenui, piatti ed uniformi; strane e dilatate le sue forme, quasi irreali. Interessante la freddezza e la mancanza di introspezione psicologica dei suoi personaggi. Noi lo riproponiamo...in tutta la sua sontuosità...la sagoma è quasi tridimensionale...l'abbondanza delle forme femminili che abbiamo ricoperto di stoffe, passamanerie e cordoni dorati...il dietro l'abbiamo lasciato a Botero, uguale coi colori tenui, quasi annacquati, un omaggio a Rubens per mezzo di Botero.





Omaggio a nessuno
In questo centenario della fondazione del nostro Istituto, Leo Giannaccari, un nostro vetusto docente, di laboratorio prima, di progettazione ora, si propone con un tuttotondo frutto della sua personale ricerca sempre trasmessa e condivisa con i suoi allievi, come in questo lavoro. Non è una sagoma ma è l'opera che tra tutte meglio ci permette di apprezzare le infinite possibilità del mosaico come arte decorativa. E' difficile pensare al mosaico lontano dalle chiese, è ciò che abbiamo visto sin da bambini nella nostra città, a ricoprire i muri degli edifici d'età normanna. Giannaccari e la sua classe, invece, ci offrono qui una Grande Madre mediterranea, ci propongono l'essenza della vita nelle opulente forme femminili in un perfetto accordo cromatico tra il fondo di malta rosso-viola, inserendo poi come segni le tessere musive di marmo nero, lucidi smalti e spruzzi d'oro; è un pezzo che dà emozioni, gli artisti ci fanno godere a pieno delle potenzialità decorative del prodotto musivo.


                                                                   





Omaggio ad Amedeo Modigliani
Nel fervore culturale del primo decennio del XX sec., in mezzo alle multiformi avanguardie artistiche, l'opera di Modigliani, a Parigi dal 1906, è unica per la sua capacità di reinterpretare i Grandi Maestri del '400 fiorentino. Egli ripropone la linea di contorno  e l'allungamento delle figure idealizzando il soggetto; benchè velocissimo nella realizzazione dei ritratti, carpisce le acute notazioni psicologiche e le malinconie dell'animo.
Il nostro lavoro prende spunto da uno studio, o meglio, un progetto che l'artista avrebbe usato in seguito. La nostra sagoma è una donna, allungata, sinuosa, abbagliante d'oro; abbiamo riprodotto le filate delle tessere musive per giocare con la luce, come fecero gli antichi mosaicisti. E' l'oro dell'eccesso barocco o l'estraneazione dalla realtà che ci porta alla spiritualità dei nostri padri? Il nero è assenza, mescolanza di tutti i colori, l'abbiamo usato a simbolo di una catarsi, un'ASSENZA, che ci aiuta a ritrovare l' ESSENZA delle cose.





                                                           






Omaggio a Sterlac
Sterlac è probabilmente il più importante body-artist al mondo. Sterlac lavora sull'artificialità del corpo intesa come territorio di sperimentazione e mezzo con cui mettere alla prova e testare i limiti della componente organica del nostro corpo biologico. Sterlac vuole superare le limitazioni della "vecchia carne" sottoponendola a condizioni estreme e dimostrandone l'attuale obsolescenza, aprendo una via ai possibili innesti tecnologici.
La nostra sagoma è un profilo di donna, le tonalità sono quelle dell'acciaio, ed in questo ci è venuto in aiuto il collage dei fogli di quotidiano simmetricamente disposti, le antiche tessere musive sono qui sostituite dagli ingranaggi riciclati che sottolineano talune parti del corpo umano. lo stacco cromatico è proposto con della plastilina arancio, come se i nostri studenti abbiano voluto rispondere alla tecnologia con il gioco infantile ma eterno della modellazione.