"OPUS INCERTUM" Mostra d'arte all'ABADIR


MOSTRA D'ARTE 
presso

ABADIR
Accademia di Belle Arti e di Restauro 
Abbazia di San Martino delle Scale *





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San Martino delle Scale è una frazione del Comune di Monreale e sorge a 589 s.l.m. nei pressi dell'omonimo Monastero benedettino. Il paesaggio montuoso e ricco di boschi ne ha fatto una località di villeggiatura, soprattutto estiva. La località è nota per l'Abbazia fondata in età bizantina, VI sec. da Gregorio Magno; distrutta dai Musulmani e ricostruita nel XIV sec. 








 Ci accoglie l'albero maestoso e ornamentale del Platano....




La Chiesa è ad unica navata, doppio transetto e vi si trovano opere pittoriche di Pietro Novelli, di Ribera, Salerno, di Zoppo di Gangi e opere marmoree di Benevento Tortelli e dei Pampilonia.'



Il Convento si addossa alla Chiesa con la facciata che è del 1786. 


All'esterno, accostata alla navata destra è una fontana, "il fiume Oreto" del Marabitti











 OPUS INCERTUM"
dal cemento nascono i fiori


MOSTRA d'Arte
degli allievi dell'Accademia di Belle Arti Abadir
a cura di Valentina Di Miceli
Coordinamento organizzativo Simona Marino e Giuseppe Terrusa
Allestimento Mario Lo Conte 

Franco Lo Coco
Progetto grafico Giuseppe Sinatra


Definizione: <Opus incertum (dal latino, opera incerta) è una tecnica edilizia romana di costruzione di un muro in opera cementizia utilizzata soprattutto dagli inizi del II secolo a. C.. Il muro è costituito da un solido nucleo formato da frammenti di vari materiali (pietre, laterizi) cementati con malta, rivestito da un paramento in blocchetti (caementa) di forma irregolare e sommariamente sgrossati. Opus incertum è anche il titolo della nostra degli allievi dell'Accademia Abadir, scelto, facendo riferimento non tanto all'incertezza dell'opera o dei tempi, ma al solido nucleo formato da ragazzi di età differente e di differente provenienza, pietre grezze e irregolari, uniti qui dalla potente malta dell'arte. Nasce così un caleidoscopio di opere realizzate con tecniche e forme espressive diverse che di fatto rompe il muro del silenzio che da qualche anno a questa parte si era formato attorno all'Accademia Abadir di S. Martino delle Scale, che con questa Mostra ritorna a proporsi come valido polo di formazione artistico/culturale del palermitano. All'inizio dell'anno accademico, a novembre, riflettendo intorno al tema della mostra con gli allievi ci siamo lasciati ispirare da un evento importante della nostra storia: la ricorrenza del 25° anniversario della caduta del muro di Berlino. Era  il 9 novembre del 1989: < "Smettetela!", urlava il Muro, "sto cadendo!". Ma era troppo tardi. Un milione di cuori si erano ritrovati. Il Muro era caduto prima che fosse abbattuto>. (Michael Jackson -Berlino 1989) 
Da qui le suggestioni sono state tantissime, dai Pink Floid con "The wall" alla poesia di M. Jackson, fino alle infinite barriere psicologiche, sociali, artificiali che di fatto limitano la libera espressione di ciascuno di noi. I fiori cominciarono così a sbocciare, prima sulla carta come progetti e poi in un clima di collaborazione tra i diversi laboratori e i diversi professori in una vera e propria fucina dell'arte collettiva (elemento da sempre distintivo delle qualità formative di Abadir), son nate le prime opere. Dalla pittura all'incisione, dalla fotografia all'installazione, dalla scultura al video, ognuno degli allievi ha messo in campo la propria ispirazione, la propria tecnica e il proprio bagaglio culturale fatto di esperienze personali e collettive, coltivate anche all'interno dell'abbazia che ospita l'Accademia nei suggestivi spazi battuti dal vento freddo in inverno e immersi in un orizzonte artistico e naturale di pace e armonia favorevole alla meditazione creativa. Quando nel 1992 nasceva l'accademia Abadir le prime mostre che si fecero erano: "Segni di un sogno" di alcuni monaci e professori della plurisecolare tradizione benedettina, un polo importante in Sicilia nel campo dell'arte e del restauro. Oggi a distanza di 23 anni il sogno continua  e, a darne conferma è l'omaggio sentito che alcuni ex allievi dei primi tre anni dell'accademia (1992-1995) simbolicamente uniti agli allievi di questi ultimi 3 anni e alcuni professori hanno voluto fare ad Abadir presentandosi in mostra con le loro opere. Umanità, grande professionalità, senso di appartenenza, individualità e collettività in un contesto unico come l'Abbazia trecentesca sono gli elementi che hanno nutrito tutti gli allievi che negli anni si sono avvicendati in Accademia fino ad oggi e che custodiscono profondamente questa importante esperienza formativa e di vita. Il mio ringraziamento va quindi a tutti i professori del passato e del presente che a vario titolo hanno contribuito e contribuiscono a rendere sempre vivo il sogno di Abadir, al Direttore didattico Prof.ssa Elisabetta Brugè e al Direttore Amministrativo Don Mariano Colletta che condividono questo sogno sin dagli esordi; alla comunità monastica che ospita l'accademia; e a tutti gli allievi, ex e neo, vera forza trainante di un sogno destinato a continuare nella realtà.
VALENTINA DI MICELI


OMAGGIO AD ABADIR
di:


Roberta Civiletto - Stefania Cucciardi - Franco Fazzio - Giuseppe Grippi - Franco  Lo Coco  e Mario Lo Conte - Federica Orlando - Raffaele Piccoli - Ombretta Sapio - Valentina Supino -Raffaella Piccoli - Emilia Wanderlingh

























GIUSEPPE GRIPPI: DONNA E UOMO


























































DEPOSIZIONE - Autore Ignoto





























INSTALLAZIONE




















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