ADA SORRENTINO



ADA  SORRENTINO
PERCOSO ESISTENZIALE 

NEI GRANDI CICLI PITTORICI


Monreale 
Civica Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea 
"G. Sciortino" 
 ex Monastero dei Benedettini
28 maggio - 17 giugno 2011

         Monreale - Duomo dal Chiostro                                                                                                     
foto r.m.

Fontana del Chiostro





Spazio, luce e colore nelle opere di Ada Sorrentino

L'estro creativo e la fervida immaginazione di Ada Sorrentino offrono all'osservatore opere in cui la pittrice racconta i suoi sogni, i suoi pensieri, il suo modo di vedere la vita. Attraverso segni sognanti e forme suadenti, l'artista sa condurre verso orizzonti spaziosi, ariosi, colmi di luce e colore. Il suo particolare cromatismo dà vita alle sue figure che sono il risultato di una esperienza profonda e sofferta di un gusto che prima matura nella mente e poi si realizza nelle tele.
Le immagini pittoriche di Ada Sorrentino sono auliche emanazioni della sua sofisticata sensibilità percettiva che si manifesta positivamente in una figurazione pregevole e suggestiva. Luce e colore sono l'emblema di una pittura che riecheggia l'amore per la natura, per la vita, per il creato. La produzione pittorica dell'artista propone un'apertura davvero notevole verso un'ampio orizzonte esistenziale in cui gli affetti personali seguono la fatale ciclicità del vivere. Le tele della Sorrentino colpiscono per l'elevato grado di padronanza tecnica e di maturità spirituale e in esse è visibile l'intimità e l'essenza profonda della persona. Il suo linguaggio frenetico va verso un mondo espressivo che si delinea in un messaggio ecologico trattando del rapporto uomo e natura. Le sue tele emanano emozioni, passioni, sentimenti, attese e rivelazioni; sono ritmi di anima e di vita. Il colore potente e seducente sommerge, invade ed estenua ogni dimensione dello spazio. Esso è desiderio di rappresentare l'esperienza dell'esistere e del sentire; è la consapevolezza della vita che nasce, fiorisce e svanisce. Le opere della Sorrentino sono una vera e propria scoperta del suo mondo interiore, diventano punto di emersione per ogni potenza dell'animo che dal profondo cerca uno sbocco liberatorio. In una fantasia di luce, con istintività e sentimento, con ardore e sincerità, l'Artista in uno stile personalissimo riflette le proprie emozioni immortalate da esplosioni cromatiche dettate dal momento. Le composizioni pittoriche di Ada Sorrentino suscitano intense sensazioni e delimitano spazi sconfinati librati nel metaforico volo di una  raggiunta libertà. Dal chiaro impianto cromatico si intravedono immagini incantate dominate da un silenzio in cui misteriosamente affiorano le attese del cuore e le vagheggiate fantasie dettate da una sensibilità interiore che dona lirica voce all'espressività pittorica. Nelle smaglianti visioni di Ada Sorrentino si può riscoprire una natura vitale e affascinante che l'artista nella distesa vastità degli scenari intona con viva espressività. Le tinte, i contrasti, le gradazioni trasfondono , nel suo singolare linguaggio stilistico, le liriche intuizioni della sua creatività. 

                                                                     Prof. Salvatore Autovino
Direttore della Galleria Civica "Giuseppe Sciortino"










Ada Sorrentino vive e opera a Grosseto.
Dopo il diploma conseguito all'Istituto d'Arte di Napoli in Discipline Pittoriche, perviene al Magistero d'Arte per abilitarsi in Decorazione Pittorica. Successivamente consegue l'abilitazione all'insegnamento d'Arte di Firenze per specializzarsi nella produzione del gioiello. Recentemente ha celebrato quarantacinque anni di professionalità nelle Arti visive, dalla Pittura, alla Scultura, alla Grafica e Incisione, infine al Gioiello. Già negli anni sessanta riscuoteva molto successo a Napoli, grazie a una galleria nota e importante del centro che la promuoveva senza riserve; negli anni settanta riceveva a Castel dell'Ovo il "Premio Vienna per la Ricerca Pittorica" promosso da Magalini Editrice: era il 1978. Negli anni ottanta la sua carriera artistica è ricca di interessamenti da parte di gallerie private e istituzioni con cui collabora intensamente. A Grosseto apre un atelier d'arte che in pochi anni si impone all'attenzione della regione toscana. Napoli, Roma, Firenze, Parigi sono le sedi operative preferite, ma negli anni novanta i suoi interessi si spostano a Milano e poi a Berlino, dove realizza molte esposizioni dei suoi gioielli d'autore. Docente d'arte a Grosseto e a Monza, oggi è ancora a Grosseto  per rilanciare la sua attività, senza distaccarsi dai tratti stilistici propri alla sua pittura, carica di un trasporto mediterraneo "informale" che impregna di caldo humus immagini di dentro e di fuori. 


  Le 4 Stagioni (Poesia della Maremma)

   Primavera

   Estate

  Autunno


Inverno





LE STAGIONI DELLA VITA


Fanciullezza

Giovinezza - cm 110x130

Maturità

Vecchiaia


IL CICLO DELLA VITA



Nascita


Malattia

Vecchiaia


Morte



STATI   VITALI 

Stato Vitale 1°


Stato Vitale 2°

Stato Vitale 3°


UNIVERSI

FLUSSO ENERGETICO


ESPANSIONE

                                                                          BIVALENZA

                                                                   ILLUMINAZIONE


PERCEZIONE

                                                                           INTUIZIONE


                                                                   SEGNI BUDDICI  I


                                                                      SEGNI BUDDICI  II

                                                                           RADIOSITA'

                                                                GIOIA DI VIVERE cm 200x130

                                                  PAESAGGIO AMBIENTALE cm 200x130

                                                     SINFONIA DI FORME E COLORI

                                                                     CONFIDENZA

                                                                      PADRE SOLE

                                    "PAESAGGIO AMBIENTALE" E "ENERGIA AMBIENTALE"

                                                                    GRANDE PORTA

                                                                   COMPOSIZIONE

                                                       "MAREMOTO" E "AMICO UFO"

GRIGLIA TERRESTRE olio su tela cm 100x70

FLUSSI ENERGETICI olio su tela cm 100 x 70

RINASCITA olio materico su tela cm 50x40

PRESAGIO olio materico su tela cm 50x40


GIOIOSITA' olio materico su tela cm 50x40


LA NUOVA ALBA olio su tela cm 40x 40


AURORA olio su tela cm 40x40


FORZE OPPOSTE olio su tela cm 38x30



Hanno scritto dell'Artista
Antonello Trombadori, Antonio Siligato, Silvia Sperandio, Maria Agnese Neri, Elio Marcianò, Vittoria Guglielmi, Giancarlo Capecchi, Giancarlo Caldini, Angelo Calabrese, Elio Mercuri, Francesco Gallo, Rita Carbone, Salvatore Autovino ecc.


***


Ada Sorrentino rivela una ricca cultura pittorica moderna. A prima vista il suo patrimonio culturale sembra denotarsi soprattutto come una sorta di libera e disordinata reattività sensitiva alle forme e ai colori che caratterizzano certi aspetti dell'astrattismo (Mathieu), dell'informale (Fautrier), del materico (Burri) e sembra che, con questa riattività sensitiva, l'artista si abbandoni ora a questo ora quello degli incentivi figurativi che spontaneamente le si affollano nell'occhio e nella mente fino al punto di lavorare sulla tela con con una avidità che non conosce limiti alla degustazione e al piacere delle forme e dei colori. Insomma un'accumulazione elegante e zampillante di pretesti formali ritradotta in immagini intercambiabili, di compatta presenza e pregnanza decorativa.(...) La sensibilità e la passione vengono temperati dal rigore delle scelte, la vivacità della decorazione e lo spessore della pennellata sono trattenuti fino a comunicare di sè più il soffio inventivo e la plasticità che non il puro e semplice azzardo delle tinte o il puro e semplice profilo degli oggetti e degli spazi. Si scopre così che quella cultura pittorica della quale si è detto non si limita in Ada Sorrentino a legittimare le linee di gusto e di aggiornamento del suo lavoro ma costituisce la base di un libero rapporto con la realtà. E' insomma la regola di un linguaggio. Non solo per registrare e recepire ma per comunicare. Un linguaggio teso, allarmato, dolente, anche quando più le forme e i colori squillano e indicano a quale felicità perdute o bramate l'artista richiamai se stessa e, attraverso la propria lirica meditazione, l'attenzione degli altri. Ecco: una pittura, più che da interpretare, da guardare quella di Ada Sorrentino ma sempre come se da esse assieme alla chiamata dello sguardo promani un più occulto e intimo invito ad andare oltre: verso il punto cruciale dove Ada Sorrentino cerca di trasformare la sua pittura da sofferta testimonianza soggettiva in valore oggettivo e duraturo di conoscenza.
Antonello Trombadori






(...) Ada Sorrentino ha una innata strategia del colore, che riesce a fare guizzare come una sciabolata sul cuore di una materia ai limiti dell'informale perchè, ad uno sguardo attento, si scorgono motivi formali non del tutto determinabili che assomigliano a qualche cosa nell'incertezza che possano essere forme residuali oppure forme allo stato nascente di una sorta di vibrata crepuscolarità dove sembra che tutto ruoti su vibrazioni cangianti, emblematici di un dinamismo amalgamati sempre da un tono di fondo. Un tessuto connettivo di giustapposizioni e negazioni tenute insieme a tutta forza, perchè altrimenti rischierebbe l'incoerenza e la frantumazione concettuale dell'opera. La vocazione, essenzialmente pittorica, si avvale fortemente dall'assenza di una forma mimetica e dai residui di ogni naturalismo e realismo, che non sarebbero facilmente accostabili a questo tipo di visibilità che potrebbero diventare pretestuale, mentre così è assolutamente testuale, dotata di una completezza, dotandosi nei confronti della vista, di una compiacevolezza che comprende il senso della bellezza e il suo contrario, la disseminazione del sublime e l'antologia dell'unità (...)
Francesco Gallo