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GLI DEI DEL CIELO 
(in breve) 
                        pag. 25 



ZEUS/ Giove
L'idea della suprema divinità si è nelle origini associata al fenomeno naturale della luce del giorno e del brillare del cielo. Da questo concetto di Dio celeste derivano appunto le attribuzioni varie di Zeus. Egli presiede ai fenomeni  atmosferici; alle attribuzioni fisiche del sommo Iddio fanno riscontro le morali. Egli vien detto padre degli Dei. Il sacro dovere dell'ospitalità è tutelato da Zeus. E' il protettore della famiglia. Intorno a  lui molte leggende. Figlio di Crono e di Rea sottratto alla crudeltà del padre venne allevato in un antro segreto dell'isola di Creta, ricevette il latte dalla capra e perchè i suoi vagiti non si sentissero i sacerdoti di Rea  fecero un gran fracasso battendo le spade contro gli scudi. Divenuto adulto, secondo la leggenda non disdegnò il cercar sollazzo negli amori di molte donne.  Al Zeus greco corrisponde il Iuppiter dei Latini,  

ERA/ Giunone 
Figlia maggiore di Crono e di Rea, sorella e moglie di Zeus, è la divinità femminile del cielo, come Zeus ne è la divinità maschile. Gli attributi di lei corrispondono esattamente a quelli di Zeus. Era veniva dipinta come gelosa e maligna. Nelle leggende greche Era veniva celebrata come rappresentante del vincolo coniugale e la nobiltà della donna che serba costante fede al marito trovava in lei la sua più alta espressione. Quindi considerata come Dea protettrice del matrimonio e delle mogli, datrice di fecondità  e maternità. Giunone era la Dea romana che s'identifica con Era .

PALLADE ATENA/ Minerva
Figlia di Zeus, essendo balzata fuori tutta armata...dal cervello di lui, dopochè egli aveva ingoiato la sua prima sposa Metis Atena era deità bellicosa ma benefica, come quella ch'era nata in mezzo alle lotte celesti e coll'arme in pugno ma era anche contemporaneamente Dea della quieta e serena luce celeste, quindi della pace della saggezza . . I caratteri morali di Atena sono connessi coi fisici; ella rappresenta la luce dell'intelligenza che guida gli uomini sia in guerra sia in pace . . Identificata con Minerva.

APOLLO
Figlio di Zeus e di Leto o Latona. Narravasi che perseguitata dalla gelosia di Era, la povera Leto fosse stata costretta a peregrinare di terra in terra prima di trovar luogo sicuro dove dare alla luce o suoi figli. Finalmente nell'isola di Delo partorì Apollo e Artemide. . Febo Apollo è un Dio raggiante il Dio della benefica luce il sole che vien fuori dal grembo della notte. Il culto di Apollo era diffusissimo fra i Greci come generale doveva essere la venerazione verso una divinità datrice di tanti beni fisici e morali. . L?apollo della mitologia romana non è una deità italica ma è lo stesso Apollo greco molto per tempo accolto nel Panteon di Roma. Le colonie greche dell'Italia meridionale furono il tramite per cui il greco Apollo penetrò fra i Latini. Prima come Dio della divinazione, poi come medico e musico..

ARTEMIDE/Diana
Figlia di Zeus e di Leto, Artemide partecipa della natura di suo fratello Apollo. Essa è la Dea della luce lunare come Apollo è Dio solare. . Pensata come Dea benefica era però armata di arco e frecce, adopera l'armi sue contro gli esseri cattivi  o mostruosi ch'essa odia. Si diletta della caccia . Si vendica fieramente dei rinomati cacciatori che con lei vogliono gareggiare . Dopo la caccia la Dea si compiace tuffar le sue snelle membra dentro qualche fresco corso d'acqua circondata dalle sue ninfe. . Dal lato morale Divenne la dea della castità la protettrice delle giovani donzelle fino al momento del matrimonio. Diana era la Deità italica con cui si identificò l'Artemide dei Greci.

ARES / Marte
Venendo ai figli di Zeus e Era, il primo è Ares, Dio della guerra ma nel suo lato più brutale.Nemico della serena luce del spole e della calma dell'atmosfera avido di disordine e di lotta Ares era detestato dagli altri Dei anche da Zeus. Venne però vinto in guerra da Atena, espressione simbolica del maggior valore che ha in battaglia il prudente coraggio in confronto della forza selvaggia e temeraria,. Non molto diffuso era nella Grecia il culto di Ares. Il Dio italico identificato con Are è Marte che nella bellicosa Roma divenne Dio guerriero .

EFESTO / Vulcano
Altro figlio di Zeus e di Era. Dio del fuoco. Elemento importante nella natura. Raggiante, riscaldante che anche esce fuori dalle viscere della terra per la via dei vulcani e dominato dall'uomio rende possibile la lavorazione dei metalli, condizione indispensabile per lo sviluppo dell'arte e della civiltà. Lo si pensava zoppo , immagine dei movimenti vacillanti della fiamma Narravasi che Era vergognandosi della bruttezza di lui lo aveva gettato dal cielo giù nel mare. E altri racconti come espressione in un linguaggio mitico, della caduta del fuoco dal cielo in terra . Non molto esteso era nella Grecia il culto di Efesto . In occidente la regione dell'Etna, la Campania del Sud e in genere le terre vulcaniche erano naturalmente sede de culto di Efesto. Specialmente l'isola di Lipari  una delle Eolie, era detta l'isola di Efesto. I omani chiamavano questo Dio, Vulcano colui che presiede alla fusione dei metalli. Questo Dio benefico principe del fuoco terrestre utile alla vita e alla civiltà era nelle antiche leggende italiche fatto sposo di Maia antica deità latina .

ERMES/ Mercurio
Figlio di Zeus e di Maia figlia di Atlante. Poco dopo la nascita egli avrebbe dato prove manifeste della destrezza ed abilità che costituivano il fondo della sua indole. Giacchè, nato al mattino verso il mezzogiorno esce dalle fasce e del guscio di una tartaruga trovata dinanzi alla caverna si forma una lira e suona e canta. Verso sera va nella Pieria dove Apollo stava pascolando le greggi degli Dei e gli ruba cinquanta giovenche e via le conduce  e le nasconde con tal arte che non se ne può scoprir traccia. Poi torna zitto zitto a Cillene e si riacconcia  nelle sue fasce. Ma Apollo non poteva ignorare la cosa ed ecco se ne viene alla grotta di Cillene  per obbligare Ermes a restituire il mal tolto. Ermes fa lo gnorri e recisamente nega il fatto; onde Apollo a forza lo dovè condurre davanti il trono di Zeus lasciando a questo il decidere la contesa. Anche allora stava Ermes in sul niego, ma Zeus, capita la cosa gli diè ordine di cercare insieme con Apollo le giovenche e di restituirgliele. Così vien fatto Apollo poi, udito Ermes sonar la lira, tanto se ne compiacque che pur di averla gli lasciò le cinquanta giovenche. Così Ermes diventò Dio pastore ed Apollo d'allora in poi prese diletto dell'arte musica. A dar segno di una compiuta riconciliazione, Apollo donò al fratello la verga d'oro a tre rampolli datrice di benessere e prosperità e d'allora in poi vissero in rapporti di intima amicizia, benefici entrambi all'umanità. Apollo rappresentante del lato più alto dell'intelligenza, Ermes del senno e della scaltrezza pratica. Ermes era il messaggero degli Dei e l'esecutori dei loro ordine.  Apportatore dei sogni e conciliatore del sonno, era anche il Dio che dava facilità dell'eloquio a chi lo invocava nel bisogno. Il Mercurio dei latini era iL dio dei commerci e aveva pochi tratti comuni coll'Ermes greco .

AFRODITE/ Venere
In Omero Afrodite è figlia di Zeus e di Dione, quella che a Dodona era venerata come la sposa di Zeus. Ma questa leggenda cedette il luogo ad un'altra secondo la quale Afrodite sarebbe nata dalla schiuma del mare e la prima terra a cui approdò sarebbe stata l'isola di cipro.  Di qui gli epiteti di Anadiomene  e Ciprogenia. Essa era immaginata bella e fiorente . Essa era immaginata bella e fiorente . Concetto mescolato con un altro concetto quello della forza d'amore che penetra tutto l'universo e lo feconda. . Presto si distinsero tre aspetti di questa Deità contrassegnati coi nomi di Afrodite Pandemo,  Afrodite Urania e Afrodite Pontia: La prima era l'Afrodite terrena, protettrice anche di amori volgari, la seconda era la Dea dell'amore celeste, datrice di ogni benedizione la terza era l'Afrodite  marina patrona della navigazione e dei naviganti. Così il dominio di Afrodite s'estendeva su tutta quanta la natura. IL culto di Afrodite ebbe una straordinaria estensione in tutte le regioni ove le stirpi elleniche si stanziarono e dominarono. Venere era un'antica Deità italica, la Dea della primavera del sorriso della natura onde a lei era sacro il mese dei fiori, l'Aprile. Il nome stesso di venere significa bellezza e grazia. In Italia questa deità ebbe anche un'importanza politica, credendosi ch'ella esercitasse una benefica influenza sulla concordia fra i cittadini e sulla socievolezza tra gli uomini. Dall'importanza che il culto di una tal Dea aveva presso i Latini, provenne che quando Venere si fuse con Afrodite e le leggende di questa furono accolte in occidente facile  ascolto trovò anche la leggenda di Enea detto figlio di Venere e immaginato come fondatore della stirpe romana.


DIVINITA' SECONDARIE DEL CIELO

ESTIA/Vesta
GIANO
QUIRINO
ELIO/Sole
SELENE/Luna
EOS/Aurora

GLI ASTRI
I VENTi
LE MUSE
LE GRAZIE
LE ORE
LA VITTORIA
IRIDE
EBE
GIANIMEDE
EROS
ILIZIA
ASCLEPIO
LE MOIRE
NEMESI
LA FORTUNA




Libri in biblioteca...MITOLOGIA CLASSICA

LIBRI IN BIBLIOTECA


Felice Ramorino 

MITOLOGIA CLASSICA
illustrata




Quasi tutti i popoli della terra, negli albori della vita intellettuale e sociale, crearono una quantità di favole e racconti intorno agli Dei della loro fede e agli uomini più valenti di loro stirpe; i quali racconti propagati per tradizione orale attraverso ai secoli e alle generazioni, allargati via via con nuove aggiunte e mutazioni, divennero  il più prezioso patrimonio intellettuale di quei popoli e come il tesoro contenente, sotto il velame della favola immaginosa, l'espressione delle credenze, dei sentimenti, dei ricordi nazionali. Ma niun altro popolo è stato mai così ricco e geniale nella creazione di tali racconti, quanto gli antichi Greci la cui feconda immaginativa faceva sì che essi non concepissero i fenomeni naturali se non come animati da uno spirito  quasi umano nè i fenomeni dello spirito se non come incarnati sensibilmente. 

Miti si denominarono  con voce greca questi racconti, e Mitologia l'esposizione ordinaria di essi. Mito significa propriamente parola,  discorso e designa quel che si dice o si narra intorno a un soggetto qualsiasi. In fondo lo stesso significato ha la voce leggenda e si parla quindi spesso di leggende mitologiche; ma è invalso l'uso di chiamare preferibilmente miti le narrazioni che riguardano gli Dei e le leggende che che concernono gli Eroi. La mitologia dei Greci e dei Romani suol essere detta Mitologia classica per distinguerla da quella d'altri popoli.


I popoli politeisti ignorando il concetto della creazione per opera di Dio, non potevano avere sull'origine del mondo se non idee destituite di fondamento razionale spesso contraddittorie  e pressocchè infantili  o grottesche.
Esiodo narra come il mondo ebbe origine dal Caos .. ..nel senso etimologico di uno spazio vuoto, quasi voragine vuota e tenebrosa. 
Al caos sorse primamente, non si dice come, GEA, la terra, dalla quale subito si distaccò il TARTARO o  Inferno; poi comparì EROS, l'amore che unisce . ...Di poi mentre il Caos generava ancora l'EREBO , le prime tenebre, e la NOTTE, i quali  a lor volta ebbero figli in tutto diversi, l'ETRA e il GIORNO, Gea da sè produceva URANO ossia il  cielo, le montagne, e il PONTO o mare. 

Qui cominciano i connubi. si raccontò che Gea si fosse unita prima con Urano  e poi con Ponto; evidentemente si traduceva in linguaggio mitico il fenomeno naturale della terra fecondata dalle pioggie e dalle acque. 
Prodotti dall'unione di Gea e di Urano furono i Titani, i Ciclopi, gli Ecatonchiri o Centimani. 

I TITANI (dodici, di cui sei maschi e sei femmine accoppiati a due a due: OCEANO, il gran fiume che circonda la terra e TETI, l'umidità che pervade e nutre . Da questi, eran figlie le ninfe OCEANINE IPERIONE, TEA, da cui ELIO, SELENE, EOS, CEO FEBE, LETO e ASTERIA, infine CRONO e REA (un ringiovamento della coppia Urano-Gea). Oltre queste coppie tra i Titani vanno ricordati GIAPETO e tre divinità che personificano tre concetti morali: CRIO; TEMI; MNEMOSINE

I  CICLOPI erano tre: BRONTE STEROPE ARGE (fenomeni elettrici).

Gli ECANTOCHIRI erano te: COTTO,BRIAREO, GIGE (le forze sconvolgitrici della natura) . 

In unione col Ponto, Gea generò divinità marine: NEREO TAUMANTE, padre di Iride e delle Arpie; FORCHI e CHETO e EURIBIA

Cominciò una lunga lotta detta Titanomachia: Urano temette di perdere la signoria dell'universo per opera dei suoi figli minori. Spodestato Urano, cominciò il regno di Crono ma neanche questo  doveva essere lungo e felice. Infatti Crono temendo di essere detronizzato da uno dei suoi figli li ingoiava tutti appena nati; ma quando nacque l'ultimo figlio ZEUS, Rea lo nascose  mettendo nelle fasce una pietra che Crono ingoiò. Così Zeus fu salvo e fatto adulto mosse contro Crono. Cominciò la lotta detta Titanomachia  . Con questo mito si rappresentava il gran conflitto di forze della natura. Crono perdette il regno. Zeus divenuto signore  dell'universo  divise questo dominio con suoi due fratelli, riservando a sè il Cielo, lasciando a Posidone il governo del mare, ad Ades quello del Tartaro, la terra rimase neutrale. 
Nasce una nuova lotta (Gigantomachia): Gea crucciata per l'imprigionamento di parecchi dei Titani si unì con Tartaro  e dato alla luce un nuovo mostro che lo indusse a muovere contro Zeus  per rovesciarlo dal trono. Dalla grande battaglia, la signoria di Zeus durò incontrastata.
Tutte le divinità erano raggruppate intorno a Zeus detto padre degli dei e degli uomini. 
Gli Dei del Cielo, gli Dei dell'oceano  e delle Acque, gli Dei della Terra  e dell'inferno.. 
Zeus il Dio supremo del mondo, il Dio per eccellenza.

..................continua