A Monreale, lo storico quartiere Ciambra, sottostante alla parte absidale del Duomo, è ubicato su uno sprone roccioso che domina la Conca d'Oro e si rapporta strettamente al retro della possente e raffinata volumetria delle absidi. In principio la Ciambra era avamposto di difesa per gli avvistamenti sulla Conca d'Oro di eventuali attacchi nemici.
La Ciambra conserva ancora il suo impianto medievale: le strade strette e lastricate, i vicoli pittoreschi, i caratteristici archi custodiscono un'impronta remota ed un fascino indefinibile. Un luogo, ove si ha l'impressione che il tempo si sia fermato. Qui, abitava la prima comunità cristiana al servizio del re normanno Guglielmo II il Buono durante l'edificazione del complesso abbaziale.
Il toponimo Ciambra ha origine dal termine francese "chambre" camera o stanza, perchè vi erano le stanze del palazzo della corona. Probabilmente i primi abitanti sono stati gli addetti al servizio del re, le maestranze occupate nella edificazione del Duomo e dell'Abbazia.
Il quartiere si visita percorrendo strade strette, senza marciapiedi, corte e alcune ancora acciottolate. Camminando si notano i caratteristici archi ed i cortili riccamente decorati dai cittadini con rigogliose piante e rampicanti. Le case sono basse e vicinissime, infatti tutti gli spazi sono sfruttati al massimo. Qui, l'armonia dell'ambiente è affascinante, si ha la sensazione di vivere in un microcosmo urbano incontaminato dai fragori del progresso.
Palazzo Cutò viene costruito nella seconda metà del sec. XVII.
L'edificio, meglio definito "casina di caccia" è stato la residenza del principe Alessandro Filangeri Mastrogiovanni Tasca primo principe di Cutò. Si trova alle spalle del Duomo e del Palazzo Arcivescovile orientato a mezzogiorno rispetto al quartiere. La parte posteriore dell'edificio si affaccia a balcone sulla Conca d'Oro e da qui si può ammirare il suggestivo panorama che guarda tutto il golfo di Palermo. La facciata del palazzo si sviluppa attorno ad un cortile di forma trapezoidale chiamato Largo Cutò, chiuso su tre lati, mentre il quartiere apposto alla facciata è aperto agli angoli degli innesti di via Piave e via Cutò. L'edificio al suo esterno è in ottimo stato di conservazione, presenta un portale in tufo ed in alto una merlatura a coda di rondine. L'interno del Palazzo è diviso in ventidue stanze. Sul terrazzo, oltre al su citato panorama, si può ammirare, all'interno di una nicchia, una fontana addossata al muro databile con ogni probabilità al '600. Oltrepassando un arco si accede alla rientranza dove è sistemata la fontana, in basso, al centro di essa, è scolpito uno stemma araldico (notizie gentilmente concesse dalla famiglia La Bruna, attuale proprietaria del palazzo).
Gli eredi del principe Alessandro Mastrogiovanni Tasca, nel corso degli anni, abbandonano l'edificio.
Alla fine degli anni sessanta, il monrealese La Bruna acquista quel rudere in stato di degrado e abbandono. Negli anni settanta, grazie all'impegno personale e privato della famiglia La Bruna, viene realizzato un primo intervento di restauro, negli anni novanta un secondo intervento.
Oggi, Palazzo Cutò è abitato da uno dei fratelli La Bruna.
Francesco Maria La Bruna
ha terminato gli studi presso il Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma.
Premiato in diversi concorsi e rassegne musicali nazionali, dal 1983 svolge un'intensa attività concertistica tanto da solista che in ensembles cameristici tra cui l'Orchestra da Camera "I virtuosi dell'Accademia" di Firenze, "Il Ruggiero" di Bologna, "Zephir Ensemble" di Palermo, "Officina Musicale Italiana" de L'Aquila, "Auser Musici" di Pisa. Insieme ad essi ha preso parte a numerosi manifestazioni nazionali ed internazionali tra cui: Festival Ars Elettronica di Linz, 55° Maggio Musicale Fiorentino, Rassegna del Queen Elisabeth Hall di Londra, Internationales Festival fur Neues, Musiktheater di Monaco, Festa della Musica di Parigi (Istituto Italiano di Cultura), incontri culturali del Vissenschaft Kolleg di Berlino, Festival Musica Italiana in Normandia, Bologna Festival, Sagra Musicale Umbra, CIDIM Nuove Carriere di Roma, I.R.E. di Venezia, Settimana di Musica Sacra di Monreale, Festival di Musica ebraica a Praga, 41° Festival "Settimane Musicali" di Stresa, Seminario internazionale su "L'eredità di Ivan Ilich" di Bologna, VIII^ edizione Festival Toscano di Musica Antica, VII edizione del Festival di Musica Antica di San Vito dei Normanni, Giornate internazionali di Musica Antica al Konzerthaus di Berlino ed altre manifestazioni musicali in Francia, Germania, Svizzera, Austria, Grecia, Danimarca, Olanda, Belgio, Cecoslovacchia, Croazia, Slovenia, Spagna. Per le etichette EMI, Rodolphe Florence International, Harmonia Mundi, Nuova Era, Tactus, Symphonia, Agorà, Hyperion ha partecipato a numerose registrazioni radiofoniche e discografiche. Dal 1996 è componente dell'E.S.T.A. (European String Teacher Associacion). E' fondatore dell'Ensemble "Le Brun" con il quale, utilizzando il violino barocco, si dedica alla prassi esecutiva antica, ricercando ed eseguendo musiche del repertorio strumentale del XVII e XVIII secolo poco note od eseguite. Ha collaborato come consulente musicale a diverse produzioni radiofoniche e televisive in Francia, Germania, Italia, Danimarca, Spagna. ha composto ed eseguito musiche per spettacoli teatrali di registi come Franco Scaldati, Carlo Quartucci, Edoardo Siravo. Nel dicembre 1994, gli è stato conferito il premio di cultura Città di Monreale per l'attività concertistica. Dal 1982 al 1986 ha insegnato presso il Conservatorio "A. Boito" di Parma ed è attualmente titolare della cattedra di violino presso il Conservatorio "V. Bellini" di Palermo.
(Si ringrazia l'Associazione Culturale
"Palazzo Cutò" per la disponibilità)