JENNY SCHILLACI


Mostra d'Arte 
ex Monastero dei Benedettini
sala 
Pietro Novelli

"ART NOBLESS" 
Personale 
di 
Jenny Schillaci












Contraddistingue le sue creazioni sia il personaggio di Lilith, donna creata prima di Eva e figura dei testi apocrifi, che primeggia con la sensualità del suo nudo corpo e con il rosso intenso dei suoi capelli, sia il fascino e l’interesse, maturato dall’artista, verso i volti femminili, che denotano una notevole e variegata espressività.

Per Jenny Schillaci “Nell’antro dei sensi ha come tema dominante la rappresentazione della donna, ma chiaramente l’intento è quello di sottolineare e mostrare la mia personale posizione e visione dell’arte. Sono molto contenta di presentare le mie opere in questa location, perché è come ritornare a casa per la seconda volta: a Monreale, infatti, ho organizzato in passato una mostra molto particolare “Vexcilla lucis”, una esposizione di croci lignee e quella realizzata da me, è stata donata al Cardinale Pappalardo”.
Come tanti indizi e frammenti, espressione di una vita ricca di sentimento, difficoltà, passioni, sogni ed emozioni, a tratti dolci ed irruenti, i quadri dell’artista Schillaci rivelano un percorso dinamico e drammatico che coinvolge, senza dubbio, l’osservatore e lo accompagnano nell’antro dei sensi. 

 L'ABBRACCIO

 AMPLESSO MENTALE

UNITA'


















Jenny Schillaci a Monreale Elisa Sanfilippo Art Nobless 
Dal 29 novembre al 9 dicembre, presso la Galleria d’Arte Moderna Giuseppe Sciortino a Monreale, Art Nobless, il contenitore di arte, cultura e spettacoli, presenta “Nell’antro dei sensi”, una personale mostra pittorica dell’artista Jenny Schillaci. Ad essere esposte circa una ventina di opere, di cui alcune, recentemente presentate durante la manifestazione “Settimana della cultura. La cultura tra Bagheria e Palermo”, che si è tenuta nelle eleganti locations di Palazzo Asmundo e Villa Aragona Cutò. Sono in mostra inoltre, altri dipinti, appartenenti, invece ad una nuova linea pittorica -“si tratta di una nuova produzione in via sperimentale, caratterizzata dall’utilizzo di supporti e tecniche diverse” – ha precisato l’artista Schillaci. Jenny Schillaci Contraddistingue le sue creazioni sia il personaggio di Lilith, donna creata prima di Eva e figura dei testi apocrifi, che primeggia con la sensualità del suo nudo corpo e con il rosso intenso dei suoi capelli, sia il fascino e l’interesse, maturato dall’artista, verso i volti femminili, che denotano una notevole e variegata espressività. Per Jenny Schillaci “Nell’antro dei sensi ha come tema dominante la rappresentazione della donna, ma chiaramente l’intento è quello di sottolineare e mostrare la mia personale posizione e visione dell’arte. Sono molto contenta di presentare le mie opere in questa location, perché è come ritornare a casa per la seconda volta: a Monreale, infatti, ho organizzato in passato una mostra molto particolare “Vexcilla lucis”, una esposizione di croci lignee e quella realizzata da me, è stata donata al Cardinale Pappalardo”. L’artista, oltre alla sua eccellente preparazione e formazione artistica, nutre e manifesta una forte passione per la raffinatezza e l’eleganza musicale del tango, tema centrale dell’evento “Milonga de la Virgen Marìa”, un incontro per tangueri curato dalla stessa artista e previsto per giorno 8 Dicembre in Piazza Guglielmo II a Monreale, con l’inaugurazione del periodo natalizio. Come tanti indizi e frammenti, espressione di una vita ricca di sentimento, difficoltà, passioni, sogni ed emozioni, a tratti dolci ed irruenti, i quadri dell’artista Schillaci rivelano un percorso dinamico e drammatico che coinvolge, senza dubbio, l’osservatore e lo accompagnano nell’antro dei sensi. 


GIORNALE CITTADINO PRESS




IL NEO-FETICISMO UN NUOVO APPROCCIO ALLA CONOSCENZA DI NOI STESSI E DEL MONDO CHE CI CIRCONDA
di 
JENNY SCHILLACI

Molti si chiedono se le mie creazioni siano il frutto di una ricerca artistica o semplicemente il desiderio di sovvertire un ordine costituito per il solo gusto di sorprendere e scandalizzare il fruitore delle opere stesse. Per poter rispondere a questa domanda è essenziale condividere una nuova concezione del termine"feticismo", la trasformazione in feticcio di un oggetto materiale non importa se povero o prezioso ordinario o stravagante  viene sottratta al campo della perversione individuale o all'esperienza sociale dell'inautentico e ricondotta a un processo creativo che ha molto in comune con quello dell'arte in genere - abituata come il feticismo stesso a condensare in porzioni discrete di realtà una ricca stratificazione di sensi e soprasensi cioè a lavorare sul dettaglio a stipare l'infinito in un frammento a rendere privato l'assoluto. Nelle mie creazioni le cose sono esattamente l'"imbuto" su cui far convergere passioni e coinvolgimenti emotivi, ogni elemento è stato posto nell'opera al fine di provocare ad ognuno di noi un sblocco emozionale che spesso il torpore anestetizzante dell'arte commerciale e per commercianti ha ormai smesso di pretendere. Da sempre le opere d'arte coltivano l'ambizione di racchiudere l'universale nel particolare, in epoca moderna la faccenda si complica per almeno due ragioni, da un lato la produzione seriali di merci, il contagio consumistico contribuiscono a rendere il feticismo una patologia emergente, una perversione alla moda e una materia di studio dai rivolti sociologici e filosofici significativi dall'altro l'arte contemporanea smette di limitarsi a rappresentare oggetti concreti, ma comincia a usarli direttamente nella loro bruta mentalità, musealizzandoli e intensificandoli. In fondo buona parte del Novecento scaturisce dal gesto geniale di Marcel Duchamp che esponendo il celebre orinatoio ha messo a nudo il procedimento di base dell'arte che può trasformare in prodotto artistico qualsiasi oggetto prescelto, feticizzando nell'esposizione museale. Da allora in poi l'arte contemporanea non ha più rappresentato oggetti ma li ha direttamente usati presentandoli nella loro nuda materialità e superando spesso la logica dadaista di Duchamp in favore di soluzione esteticamente complesse  ed è da questo immenso repertorio che ho cercato di attingere, un repertorio in piena fioritura anche se dal movimento concettuale in poi e soprattutto con le tendenze relazionali, l'arte contemporanea sta prendendo una direzione sempre più immateriale. Il feticismo lavora sempre sul dettaglio lo valorizza lo infinitizza fa entrare nel suo microcosmo un intero macrocosmo di passioni e narrazioni tutti procedimenti che hanno molto in comune con la scrittura letteraria e con la creatività artistica. Il feticismo è infatti un fenomeno strettamente legato alla visualità e che praticamente impone il confronto con le altre arti. Ma il motivo più importante di questa mia scelta si è profilato gradualmente nel corso della ricerca creativa ed è il legame profondo che sussiste tra feticismo e creatività artistica, dando origine a questo nuovo mio approccio alla creazione artistica che voglio chiamare Neo-feticismo.