I° Concorso Nazionale ed Internazionale di modellismo storico
dal 15 Settembre al 9 Ottobre 2011
"LA STORIA IN VETRINA - UOMINI IN ARMI"
ESPOSIZIONE DI CIMELI e DIVISE D'EPOCA DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE, DEL COMANDO REGIONALE DELLA GUARDIA DI FINANZA E DI COLLEZIONISTI PRIVATI
1861/2011
15O° anniversario Unità d'Italia
"Lo studio dei fatti, un'attenta ed obiettiva analisi di testimonianze nonchè l'esame di testi e carteggi, consentono la ricostruzione storica di un evento.
L'insieme degli avvenimenti che si verficano in un determinato arco temporale nella società umana costituiscono, nel senso più ampio del termine, un periodo storico, e la loro unione è la Storia.
L'analisi, che risulta asettica ed avulsa da ogni emotività o considerazione soggettiva, necessita, per darle un'anima, dell'abbinamento a qualcosa di reale, tangibile e visibile che stimoli i nostri sensi e sia da questi riconoscibile come un bisogno di conoscenza: un oggetto, una foto, un documento, che contestualizzi l'avvenimento e ci spinga all'interno di esso.
Reperire tali preziosi materiali non sempre è facile: bisognatrovare chi li detiene, i collezionisti, soggetti privati o pubblici.
Ma perchè conservare o collezionare?
Conoscere ciò che psicologicamente spinge un individuo a divenire collezionista non è semplice da spiegare: le motivazioni sono varie e non sempre chiare a tutti. Lo stesso può essere spinto dal proprio senso estetico e passione per il bello, o dal mero bisogno di ostentazione, ma anche il fascino per l'orrido ed il terrificante può essere motivante.
Diverse e più nobili sono le cause che inducono la creazione di raccolte pubbliche miranti alla conservazione della memoria collettiva e del patrimonio culturale.
Quando i due soggetti collezionisti, pubblico e privato, interagiscono, i materiali e di documenti migrano per osmosi, arricchendo di nuovi aspetti la Storia.
................................................" a cura di MICHELE NIGRO
[tratto dal catalogo "La Guardia di Finanza dall'Unità d'Italia alla Repubblica"
All'interno dell'ex Monastero Guglielmo II - Complesso Monumentale, l'Amministrazione Comunale ospita una Mostra uniformologica e di cimeli storici che si concluderà con un concorso internazionale di modellismo storico per avvicinare le nuove generazioni alla storia patria attaverso l'aspetto ludico-artistico.
L'evento è organizzato dall'Associazione Culturale di Modellismo e Approfondimento Storico "I Normanni".
La manifestazione vede l'Alto Patrocinio del Ministero della Difesa, del Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma del territorio, nonchè dell' Associazione Nazionale Polizia di Stato Sez. di Monreale e si avvale della preziosa collaborazione di collezionisti privati.
La manifestazione vede l'Alto Patrocinio del Ministero della Difesa, del Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma del territorio, nonchè dell' Associazione Nazionale Polizia di Stato Sez. di Monreale e si avvale della preziosa collaborazione di collezionisti privati.
Un evento che cura l'aspetto storico-documentario ma anche quello della legalità per coinvolgere, oltre che gli appassionati, soprattutto i giovani e il mondo della Scuola.
Berretti delle divise d'ordinanza dell'ufficiale medico Dott. Giuseppe Grado- Radiologo anno '30-'40. Collezione privata del Dott. Pietro Intravaia Grado
Bustina della medesima divisa di ordinanza - Collezione privata del Dott. Pietro Intravaia Grado
Casco coloniale indossato dal Tenente medico Paolo Grado nella Campagna d'Africa 1895-96
Collezione privata del Dott. Pietro Intravaia Grado
Giacca dell'Ufficiale medico in Colonia (Abissinia Eritre e Somalia - 1936-39)Dott. Giuseppe Grado nato a Palermo di famiglia monrealese
L'Archivio Storico del Comune di Monreale partecipa all'esposizione con una serie di documenti e diplomi al merito concessi ai cittadini monrealesi
Collezione privata Famiglia Costantino
collezione privata Dott. Pietro Grado Intravaia
collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
Stampa acquarellata raffigurante gli allievi della scuola di applicazione di Sanità Militare
Firenze, Corso per ufficiali medici 1988-89 (Collezione privata del Dott. Pietro Intravaia Grado)
particolare
MCMXV AI MEDICI ITALIANI CADUTI IN GUERRA MCMXVIII
collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
Stampa tratta dal dipinto di Fritz Neumann (Germania) - Combattimento per la difesa di Tripoli
Volume pubblicato a Firenze da Pietro Damiani monrealese, Generale di Corpo d'Armata
collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
Collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
Dott. Paolo Grado sul Sidecar anno 1917
Collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
Abissinia 1936 - Sciabola e Scudo appartenenti alle Guardie di un Ras
Anno 1916 Cesare Battisti cadeva nelle mani degli Austriaci che lo mandano alla forca
Collezione privata del Dott. Pietro Intravaia Grado
Fazzoletto fornito agli ufficiali da utilizzare in caso di smarrimento poche contiene la mappa di Tripoli Bengasi Derna e dintorni
Fazzoletto e fermapolsi degli anni dell'irredentismo
Il medagliere del Dott. Paolo Grado Ufficiale Medico - Monreale1862-1926
Collezione privata Dott. Pietro Intravaia Grado
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COLLEZIONE PRIVATA
DEL DOTT. PIETRO INTRAVAIA GRADO
La raccolta del Dott. Pietro Intravaia Grado inizia con il nonno materno Paolo Grado.
Nato nel 1862, laureatosi in medicina e chirurgia presso la Regia Università di Palermo, intraprende la carriera di ufficiale medico.
Avendo partecipato alle missioni belliche relative al suo periodo storico - la prima campagna coloniale, la guerra Italo-Turca, ,la Grande guerra - comincia a raccogliere numerosi cimeli ed un carteggio completo delle varie zone di guerra.
Questa raccolta viene continuata dal figlio Giuseppe che svolge la stessa carriera del padre come ufficiale medico di complemento sia in Italia che nella campagna d'Abissinia.
Il nipote Pietro Intravaia Grado, riceve per testamento l'intera raccolta dei suoi familiari.
Da quest'ultimi, oltre alla preziosa collezione, Pietro Intravaia Grado, riceve in eredità anche la passione per lo studio e l'approfondimento storico dell'intera raccolta.
La sua passione, irrefrenabile "come un fiume in piena", quasi un'esigenza dell'anima che vuol mostrare e spiegare e raccontare la provenienza, la "consistenza", l'autenticità del ricordo ben conservato, per travolgere prepotentemente l'interlocutore alla conoscenza del nostro passato e della nostra Memoria.
L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE POLIZIA DI STATO (A.N.P.S.)
E' sotto la vigilanza e la tutela del Ministro Interno, ne è Presidente Onorario il Capo della Polizia.
L'Associazione fa parte integrante del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d'Arma ed iscritta all'Albo del Ministero della Difesa.
E' un'Associazione apolitica con vincoli di cameratismo con tutte le Associazioni d'Arma consimili.
L'Associazione ha sede a Monreale in via Roma , 48.
L'Associazione si programma:
Attività di assistenza da prestare nei confronti dei soci, sociale, legale e benefica.
Relazioni pubbliche con le autorità locali, P.S. e cittadine.
Partecipazioni a cerimonie e ricorrenze in ambito locale.
Rapporti con la locale Questura in merito a problematiche locali quali:
segnalazioni inerenti a possibili vigilanze presso plessi scolastici a rischio.,
istituzione di opere di beneficienza e sostegno morale per l'infanzia e la gioventù quali ad esempio presso reparto oncologico pediatrico.
Relazioni pubbliche con altre associazioni d'Arma, nastro azzurro, antiraket e associazioni antimafia e enti benefici in genere, financo istituti scolastici, al fine di impartire lezioni sulla legalità e sulla figura del poliziotto.
Attività di volontariato e servizi sociali
Finalizzare una sempre più stretta collaborazione con enti locali, volontariato e vigilanza, attività culturali quali:
organizzazione di concerti, presentazione libri, mostre d'arte e tante attività sociali.
Creare gruppi sportivi.
Scopo delle attività di cui sopra, sarà quello di migliorare e trasmettere al cittadino, la considerazione del poliziotto, al fine di mostrare il volto umano che si nasconde dietro ogni divisa.
ANPS Monreale
Email: anpsmonreale@alice.it
tel 0916405457
fax 0916651986
Segretario Economo Francesca Mannino cell. 3492966777
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARMA DI CAVALLERIA
CAVALLEGGERI DI PALERMO "MORA MORA"
Dal volume "Vecchie Uniformi della Cavalleria - 2a parte - di Pietro Giannattasio
Costituito il 1° maggio 1915, alla vigilia della prima Guerra Mondiale, il Reggimenti ebbe vita a Palermo, con il concorso di "Nizza", "Savoia", "Genova", "Novara", "Lucca", "Giude", "Catania" e "Lodi".
All'inizio della Prima G.M. costituì la 738° compagnia mitraglieri e ,nel 1916, l'intero Reggimento si distinse nelle operazioni compiute sull'altopiano di Asiago, in unione agli squadroni di "Padova" e di "Aquila".
Inviati in Albania, i "Cavalleggeri di Palermo" compirono una delle più brillanti azioni di guerra, tanto da essere denominati "I Cavalleggeri della Vojussa e del Semeni" dallo stesso Conte di Torino, Comandante del Corpo di Cavalleria.
In quella regione, infatti, dopo un'intensa e celere preparazione, gli squadroni di "Palermo", con quelli di "Catnia" e di "Sardegna", il 6 luglio, agli ordini del Col. Bonati, mossero da Zerkovina e, di notte, verso l'una, passarono la Voijussa su un ponte di barche, percorrendio silenziosi e celeri un itinerario in riva al mare.
Le località di Malakastra, Fieri, MNoastero di Poyani, Kuci, Danovika, Girikanisi ed il fiume Semeni videro le gesta eroiche del "Cavalleggeri di Palermo" e si bagnarono con il sangue di oltre il 60% degli effettivi.
Per l'eroico comportamento dei Cavalleggeri, lo Stendardo fu decorato di Medaglia di Bronzo con la seguente motivazione:
"Per le prove di valore e di audacia date in un mese di ininterrotti combattimenti, partecipando con il gruppo alla brillante offensiva su Fieri e cooperando, in seguito alle azioni svoltesi nella pianura del Semeni".
Il Reggimento fu sciolto nel luglio 1920.
Ricostituitosi nel 1935, per le esigenze della campagna italo-etiopica, ebbe vita dapprima a Caltanissetta come gruppo squdroni autocarrato e, successivamente, a Palermo come 1° Gruppo "Cavalleggeri di Palermo" destinato alla difesa dell'Isola. Nel 1943, "Palermo", inquadrato nella 6° Armata, fu schierato a difesa di Caltagfirone e nell'agosto dello stesso anno, sotto l'intensa pressione delle forze angloamericane, passò lo stretto di Messina paretecipando alla difesa di Reggio Calabria.
Il Reggimento fu sciolto nel 1943 dopo l'Armistizio e non più riconosciuto.
Il motto del Reggimento "mora mora" (muoiano muoiano) fa riferimento all'insurrezione della Sicilia contro i Francesi del 1282, passata alla storia con il nome di "Vespri Siciliani"" e ricordata da Dante nel Paradiso: ..."se mala Signoria, che sempre ancora li popoli soggetti, non avesse mosso Palermo a gridar: mora mora".
...l'A.N.A.C....
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, è una organizzazione apolitica we senza scopo di lucro della quale possono far parte gli Ufficiali, i Sottoufficiali, i Graduati ed i Cavalieri che hanno prestato o prestano servizio nell'Arma di Cavalleria o nelle verie specialità. Possono far parte dell'Associazione anche coloro che, pur non appartenedo nell'Arma, si sentono ad esse legati da vincoli di sincera, spiccata simpatia e attaccamento.
L'Associazione si prefigge i seguenti scopi:
l'amore e la fedeltà alla Patria;
Culto delle glorie dell'Arma e dei Cavalieri caduti nell'adempimento del dovere;
il ricordo sdei Cavalieri scomparsi;
l'esaltazione dello spirito e delle tradizioni del cavaliere, espressione questa di un modo di vita e di un atteggiamento spirituale che hanno per unica meta l'Italia;
l'assistenza morale e , nei limiti del possibile, materiale dei soci e delle loro famigflie;
tenere i soci al corrente di quanto interessa l'attività dell'Arma;
Mantenere ed incrementare il collegamento con le Forze Armate dello Stato mediante il continuo fraterno contatto con le Unità ed Enti dell'Arma.
E' dovere dei soci:
rispettare e far rispettare lo Statuto e tutte le normew emanate dai competenti Organi sociali;
collaborare, nei limiti delle proprie possibilità, al raggiungimento, degli scopi che l'Associazione persegue,
partecipare, salvo casi di materiale impedimento, alle assemblee ed alle manifestazioni o raduni indetti dal competente Consiglio Nazionale dell'Associazione;
L'A.N.A.C. è strutturalmwente organizzata in una "Presidenza Nazionale" con sede in Roma e in "Sezioni".
In Sicilia sono attive le Sezioni di Palermo, Catania, Messina, e Siracusa.
La Sezione di Palermo dell'ANAC è intitolata al 30° Reggimento di Cavalleria "Cavalleggeri di Palermo" ed i Soci della Sezione, indipendentemente dal Reggimento di Cavalleria presso il quale hanno prestato servizio, hanno da tempo deciso di portare "le fiamme rosse sul bavero giallo che distinse all'epoca il "30° Palermo"
...contatti e riferimenti...
web: www.trentesimo.it
e-mail: trentesimo.palermo@virgilio.it
fax: 091 421492
CAVALLEGGERI DI PALERMO (30°)
CASERMA RUGGERO SETTIMO
PIAZZA S.FRANCESCO DI PAOLA 37 PALERMO
Notiziario interno per i soci della sezione ANAC di Palermo -stampato in proprio-
Elaborazione grafica: Salvatore Salerno
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UNUCI
UNIONE NAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D'ITALIA FORZE DI COMPLETAMENTO
E' l'Associazione degli ufficiali che hanno appartenuto, con qualsiasi grado, alla Forze Armate ed ai Corpi Armati dello Stato e che intndono mantenersi uniti per meglio servire lo Stato e che intendono mantenersi uniti per meglio swervire lo Stato in ogni tempo.
L'UNUCI è stata costituita con decreto 9 dicembre 1926 n. 2352, conveertito il 12 febbraio 1928 nella legge n.261. Gli scopi sono quelli indicati dalla legge e dallo Statuto, che possono essere così sintetizzati:
tutelare il prestigio degli ufficiali in congedo e rappresentarne gli interessi;
aggiornare la preparazione degli iscritti, curandone la cultura, l'addestramento, l'attività fisica e sportiva;
promuovere la coesione tra i soci ed i vincoli con gli Ufficiali in servizio (nonchè l'inserimento all'esterno con iniziative di carattere sociale).
E' apolitica e accoglei gli Ufficiali in congedo dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dei Corpi Armati, della Croce Rossa Italiana e del Sovrano Ordine Militare di Malta, nonchè i Cappellani Militari nel ruolo ausiliario e della riserva.
Ne possono far parte in qualità di "Amici" i familiari degli Ufficiali e coloro che condividono valori e finalità dell'Associazione.
La tessera, valida anche come documento d'identità, permette di partecipare a tutte le manifestazioni organizzate dalle Sezioni su tutto il territorio nazionale.
Le sezioni UNUCI, coordinate dalle Circoscrizioni Regionali e dipendenti dalla Presidenza Nazionale con sede a Roma (via Nomentana n. 313 Email: unuci.amm@flashnet.it ), attuano i compiti istituzionali organizzando d'intesa con Autorità Militare una serie di attività di carattere culturale, addestrativo e agonistico intese ad aggiornare e sviluppare le conoscenze tecnico-militari e le possibilità operative del personale in congedo e sviluppano un'ampia gamma di attività sociali.
L'UNUCI è parte integrante dell'organizzazione internazionale C.I.O.R. - C.I.O.M.R. (Confederazione Internazionale degli Ufficiali della Riserva) sotto egida NATO.
ATTIVITA'
Organizza le seguenti attività aperte agli iscritti:
Riunioni addestrative, conferenze e seminari;
Partecipazioni ad esercitazioni e visite ad Unità, Scuole, basi e navi delle Forze Armate;
Visite a Industrie ed Istituti, con preferenza a quelli che hanno attinenza con l'apparato militare;
Competizioni sportive prevalentemente a carattere militare, in particolare:
Gare di pattuglia
Gare di tiro, di scherma, di sci, di nuoto, di orientamento
Iniziative sociali (riunioni,viaggi ecc)
Sede: Palermo, Piazza San francesco di Paola n.37
Tel e Fax 091586059
www.unuci.org
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18 GIUGNO 1836:
NASCONO I BERSAGLIERI
Agli inizi del 1800, sul piccolo Regno di Sardegna costituito da Piemonte, Val d'Aosta, Savoia, Liguria e Sardegna, regnava Re Carlo Alberto. Come era allora in uso, l'esercito di cui disponeva il monarca, era costituito da fanteria, cavalleria, guardie reali, artiglieria e genio. Truppe che sul terreno di battaglia si muovevano in modo estremamente lento causa il terreno accidentato, i pesanti zaini e gli ingombranti fucili. Anche la tecnica di guerra era scandita in quei tempi da movimenti di preparazione e di appostamento che rendevano le truppe eccessivamente esposte al nemico: la prima fila di soldati si poneva in ginocchio per sparare, mentre le file dietro preparavano le armi con caricamento a polvere da sparo e pallettoni. Alessandro Lamarmora ebbe l'idea di rivoluzionare tutto questo, creando un nuovo tipo di soldati capaci di spostamenti veloci sul terreno di battaglia, di compiere colpi di mano e manovre eversive in brevissimo tempo, in grado di sparare correndo e dotati di minimo affardellamento, oltre che di armi corte.
Questi nuovi soldati, che Lamarmora chiamò "Bersaglieri"(dalla capacità di colpire il bersaglio anche in condizioni disagiate) dovevano essere di sana e robusta costituzione, capaci di buona mira, coraggiosi, molto allenati nella corsa e nella ginnastica, con un forte spirito di corpo. Insomma una sorta di "commandos" o di "marines" di quel tempo. i colori che contraddistinguevano la specialità erano il cremisi e il nero. La prima compagnia di Bersaglieri, che aveva la caratteristica di un copricapo con le piume in quanto ciò aiutava al mimetismo quando appostati nella brughiera, fu operativa il 18 giugno 1836, su decreto di Carlo Alberto che ne autorizzò la costituzione. Nessun esercito europeo aveva militari di quel tipo. La loro sede fu la caserma "Ceppi" di Torino. Si racconta, ma è storia vera, che Re Carlo Alberto, uscendo in carrozza dal palazzo Reale di Torino per raggiungere la sua residenza di Moncalieri, vide schierati a presentargli le armi i bersaglieri. Arrivato a Moncalieri, trovò ancora schierati dei bersaglieri ad accoglierlo. si sorprese, e chiamò alla carrozza il generale Alessandro Lamarmora.
<Generale vi avevo autorizzato a formare una sola compagnia di questi nuovi soldati. Ma li ho visti all'uscita di Torino e ora li vedo qui. devo dedurre che avete dunque formato due compagnie, e non una soltanto>.
<Maestà-rispose lamarmora-sono i medesimi che vedeste a Torino, ma sono qui arrivati di corsa e prima della vostra carrozza>.
Da quell'anno, i bersaglieri diverranno storia e leggendda nel lungo e sofferto percorso verso l'Unità d'Italia.
LA FANFARA
L'organico iniziale dei bersaglieri prevedeva per ogni compagnia tredici trombe con funzioni di segnali, a disposizione del comandante e degli ufficiali subalterni, sia per la anormale vita di caserma che per l'azione bellica o addestrativa. Il trombettiere, con tutta una serie di squilli, annunciava la sveglia, il caffè, la corvèe, l'adunata, il rapporto ufficiali, etc., fino all'agognato silenzio.
Sul campo la tromba segnalava l'attacco, l'arretramento, la diversione e tutte le altre manovre previste dall'impiego. L'addestramento dei trombettieri veniva fatto per battaglione (unità base dei bersaglieri). Si trovano così radunati oltre 40 bersaglieri più o meno capaci di suonare e seguire le note del pentagramma. Poichè la buona volontà non manca in breve sotto la guida di esperti maestri si passa ad un repertorio vario, non solo militare, che permette di tenere brevi concerti. Detto e fatto, con colpo di mano gerarchico, i trombettieri più bravi restano in pianta stabile in questo nuovo complesso inserito nella compagnia comando di battaglione. la direzione veniva presa da un capo fanfara, di solito sottufficiale, abile addestratore e grande intenditore di musica. Gli strumenti s'arricchiscono di vari ottoni e i reparti si devono ridotare di un minimo di trombettieri per le necessità. Nel 1883 i battaglioni vengono accorpati operativamente in reggimenti e nasce la fanfara reggimentale, che fino al 1975 sarà il fulcro dell'addestramento in caserma. si marcia al passo di fanfara (180 passi/minuto), si corre e si canta.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
PRESIDENZA PROVINCIALE PALERMO
FANFARA PALERMO
Memoria storica: il 23 gennaio del 1927, alla presenza del Col. Enrico Boaro Comandante del X Reggimento Bersaglieri " In Flammis Flamma" e di un folto gruppo di Ufficiali in servizio al predetto Rgt., viene eletto Presidente Fiduciario Regionale il Col. Cocilovo Cav. Francesco e Fiduciario Provinciale il Col. Perrier conte Pietro. Il 15 Marzo del 1931 viene inaugurata la nuova sede di via Quintino Sella, 2 e, contemporaneamente, vengono gettate le basi per istituire una fanfara, incaricati dell'opera i Soci Bellavista Girolamo e Crocivera Salvatore.
Il 4 Giugno 1931 un grande fermento pervade gli animi dei Soci, fervono i preparativi per la partecipazione allo VIII Raduno Nazionale "Adunata di Bologna 28-29 giugno 1931" con la partecipazione della costituita Fanfara della Sezione di Palermo, sotto la guida dell'esimio Maestro Bonsignore.
Nel marzo del 1932 la supervisione della Compagine musicale viene affidata al Capitano Galici che nel 1936 organizza i preparativi per il saluto ai Camerati Reduci dell'Africa Orientale.
Nel 1938, in seguito ad una mutazione ordinativa, l'Associazione si trasforma in Reggimento Bersaglieri d'Italia "Alessandro La Marmora" ed il 21 Aprile del 1939 viene effettuata la Cerimonia del Giuramento dei Componenti la Compagnia di Palermo. Dopo le vicende belliche, il 2 agosto del 1943, il Reggimento viene soppresso(unitamente alle altre Associazioni d'Arma) e solo il 19 aprile del 1953 viene sanzionata e riconosciuta l'attuale denominazione di "Associazione Nazionale Bersaglieri". Sopravvissuta alle vicissitudini di cui sopra e grazie alla ferma volontà del Bersagliere M.A.V.M. Cap. Pietro Scozzari, in collaborazione con il bersagliere Agostino Azzaretto, il 15 e 16 Marzo 1958, la Fanfara apre il XVI Raduno Nazionale Bersaglieri di Palermo con alla testa dello schieramento la Gloriosa bandiera del 1° Rgt. B. Perveniamo quindo ai giorni nostri e dopo il susseguirsi dei Capi Fanfara quali Bonsignore G. Agosta o., Ciciliato G. Bottino S., Bertucci Gaetano esempio di serietà e dedizione, assistiamo ad un rinnovamento totale della Fanfara di Palermo, nonostante le oggettive difficoltà della temporanea abolizione del servizio di Leva.
La Fanfara della Sezione A.N.B. di Palermo è oggi un esempio di gruppo affiatato, compatto, in grado di porsi positivamente all'attenzione del variegato mondo associativo e di potere reggere il confronto con le Fanfare più blasonate dell'A.N.B., in ogni circostanza. Essa è costituita da giovani musicisti, tra cui molti titolati, bene amalgamati anche con personale in attività di servizi; essi provengono da diversi Comuni...altro punto di forza è l'intesa tra i familiari e l'amicizia che si respira in tale ambito bersaglieresco, che tende ad unire maggiormente il gruppo. Sotto la guida formale e musicale del Capo Fanfara Giacomo Monticelli e del V. Capo Fanfara Santino Battaglia "indispensabile collaboratore la compagine musicale palermitana ha riscosso ampi consensi e riconoscimenti in ogni manifestazione e, in particolare, in occasione dei Raduni nazionali non ultimo il grande e trionfale Raduno di Milano. Quanto precede è si frutto dell'impegno dei componenti della Fanfara ma anche del costante lavoro svolto dal Presidente Provinciale Ten. Roberto Baroncini della Sezione Giuseppe D'Anna e dalla preziosa fattiva collaborazione logistica del presidente della Sezione A.N.B. di Misilmeri Vincenzo Monticelli...
GUARDIA DI FINANZA - Storia del Corpo
Le origini della Guardia di Finanza risalgono al 1 ottobre 1774, allorchè viene costituita la "Legione Truppe Leggere", per volere del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III.
E' il primo esempio in Italia di un Corpo speciale istituito ed ordinato appositamente per il servizio di vigilanza finanziaria sui confini, oltre che per la difesa militare delle frontiere.
Compiuta l'unificazione d'Italia, nel 1862 viene istituito il "Corpo delle Guardie Doganali", al quale si affida il compito primario di vigilanza doganale nonchè quello eventuale di concorso, in tempo di guerra, alla difesa dello Stato.
Con la legge 8 aprile 1881, n.149, il Corpo delle guardie doganali assume "titolo a uffizio" di Corpo della Regia Guardia di Finanza" con la funzione di "impedire, reprimere e denunciare il contrabbando e qualsiasi contravvenzione e trasgressione alle leggi e ai regolamenti di finanza", di tutelare gli uffici esecutivi dell'amministrazione finanziaria come pure di concorrere alla difesa dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Il Corpo è inserito tra le "forze militari di guerra dello Stato" e, in caso di mobilitazione, forma compagnie e battaglioni per partecipare alle operazioni.
Con Decreto Reale del 14 luglio 1907 viene esteso al Corpo l'uso delle stellette a 5 punte, quale segno distintivo dei corpi armati designati, in tempo di guerra, con i propri reparti mobilitati alla difesa del Paese. In tempo di pace il Corpo pur non avendo ancora lo stato giuridico militare, fu sottoposto alla giurisdizione militare e a un regime disciplinare in gran parte mutuato da quello vigente per l'Esercito, il cui Regolamento di disciplina militare viene esteso con Legge del 12 Luglio 1908.
L'integrazione tra le Forze Armate dello Stato si completa con la concessione della Bandiera di Guerra con
R. D. 2 Giugno 1911 e con la Legge del 24 dicembre 1914. In tale veste, significativa è la partecipazione del Corpo alle operazioni belliche dei due conflitti mondiali e alla Resistenza.
La riorganizzazione delle Forze di Polizia, avvenuta nel 1919, investe anche il Corpo della Regia Guardia di Finanza, Le responsabilità vengono ripartite tra l'Ispettore Generale, Ufficiale dell'Esercito nel grado di Tenente Generale proposto all'area della preparazione militare, e il Comandante Generale, Ufficiale della stessa Guardia, dipendente dal primo, ma abilitato a mantenere rapporti diretti con il Ministro per i servizi di ordinario istituto e per l'amministrazione del personale.
Nel 1923 nasce la "Polizia Tributaria Investigativa", come contingente specializzato della Regia Guardia di Finanza.
Contemporaneamente, si pone termine alla diarchia creata nel 1919 affidando il comando del Corpo a un Generale di Corpo d'Armata dell'Esercito. Al fine di creare un organo di indirizzo tecnico per l'attività operativa che funga da elemento di raccordo con gli altri settori dell'Amministrazione finanziaria, si costituisce nell'ambito del Ministero l'"Ufficio Tecnico Centrale per la Polizia Tributaria Investigativa", retto da un Generale della Guardia di Finanza.
La nozione giuridica di "Polizia Tributaria" è precisata dalla Legge 7 gennaio 1929, n.4, che riordina organicamente la materia della repressione delle violazioni finanziarie.
Ricostruzione post bellica, sviluppo economico, liberalizzazione degli scambi internazionali e i primi accenni di un processo di integrazione europea portano il sistema tributario italiano a un nuovo assetto. La riforma dell'impostazione diretta del Ministro Vanoni e il ruolo ormai determinante assunto nel sistema dell'Imposta Generale sull'Entrata rendono necessario un profondo mutamento del sistema di repressione dell'evasione fiscale. Il 2 maggio 1949, alla presenza dei Ministri Vanoni, Pella e La Malfa, Il Comandante generale inaugura presso l'Accademia del Corpo il primo corso per verificatori contabili, diretto dal Prof. Cosciani, al quale sono destinati ufficiali del Corpo e funzionari dell'amministrazione finanziaria.
da tale momento la preparazione all'attività di polizia tributaria diviene il tema centrale dell'addestramento di formazione e di perfezionamento per gli ufficiali ed i sottufficiali.
Segue un periodo di intenso ammodernamento. Nel giro di pochi anni, vengono radicalmente trasformati il naviglio, il parco automobilistico e l'organizzazione delle telecomunicazioni; viene istituito il servizio statico, dottato di un centro meccanografico, e il servizio cinofili per l'allevamento e l'addestramento dei cani anticontrabbando.
Negli stessi anni, viene stabilito l'impianto generale del Corpo basato sulla Legge 23 aprile 1959, n.189 che ne fissa i compiti istituzionali, successivamente adeguati da specifici provvedimenti settoriali attributivi di determinate competenze.
Nel quadro di un più ampio processo di riorganizzazione dell'Amministrazione statale la struttura ordinativa è stata di recente revisionata ( Decreto del Presidente della Repubblica 29 gennaio 1999 n. 34) per conseguire obiettivi di maggiore efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa.
I Preparativi
Foto Ricordo
Le visite guidate
LA CONFERENZA STAMPA
La dott.ssa Ina Modica dell'Ufficio Stampa di Monreale
Il Sindaco Avv. Filippo Di Matteo dà il benvenuto ai presenti e si congratula con i partecipanti per la ricca ed interessante esposizione
Il Commissario Straordinario dell'Associazione ANPS di Monreale
Sig. Macaluso, l'Organizzatore ed il Coordinatore dell'evento
L'INAUGURAZIONE
r.m.