"Basco blu" di Salvatore Cangelosi






COMUNE DI MONREALE
CASA CULTURA “Santa Caterina”


Giovedì 27 Giugno alle ore 17,30, nei locali di “Casa Cultura” via Pietro Novelli n. 5,  la Prof.ssa Amelia Crisantino presenterà il libro dal titolo BASCO BLU “ di Salvatore Cangelosi  in ricordo di Ubaldo Mirabelli



SALVATORE CANGELOSI nasce a Monreale nel 1956. Dal 1970 svolge la professione di libraio. Ha pubblicato "Inchiesta in Sicilia" (Prova d'autore 2006) - "La difficile indagine sentimentale" (Prova d'autore 2008) - "La città e i libri. Avventure di un libraio" (2016) e "Collezione Privata. Scrittori persone e libri" (2017)




Ubaldo Mirabelli, (Palermo 1921-2008), è stato un eminente studioso di storia dell'Arte, un musicologo, un giornalista e un saggista, in altre parole, un uomo dal multiforme ingegno, capace di "spaziare  con sicurezza e con un linguaggio anche parlato molto letterario  e retoricamente  iperteso" in tutti gli ambiti del sapere. Un uomo che merita di essere ricordato  e che viene restituito  alla memoria attraverso questo  prezioso cameo di Salvatore Cangelosi che, in punta di piedi, lo racconta dal punto di vista privilegiato di un giovane libraio che seppe conquistare la sua fiducia.








...Se vado a ritroso, il ricordo più remoto che ho di Ubaldo Mirabelli risale all'autunno del 1979 allorquando stavo muovendo i primi passi di allievo commesso nella libreria Ciuni di via Sciuti. Un pomeriggio di novemmbre con un sole fuori stagione. Lorenzo Macaluso preposto della libreria, il quale mi istruiva sui tanti personaggi e letterati che gravitavano in quella via e nel segreto viale delle Magnolie, me lo indicò. Mirabelli era un tipo massiccio e solenne come un cardinale, direi autorrevole già nella postura, e con passo lento e misurato si avvicinava alla vetrina della libreria; aveva il compito ampio, carnoso, con le guance rosseggianti un pò cascanti, le labbra tumide. le sopracciglia accentuate imprimevano un senso di ferreo dominio a tutto il viso. Lo sguardo fisso marcava una certa distanza tra sè e l'ambiente, dagli uomini e dalle cose circostanti. La mano destyra, rosea e gommosa, era impegnata a tener a mezz'aria+il suo sigaro preferito, Garibaldi, come avrei poi appreso dalla sua viva voce. 
Mirabelli col casco blu di Prussia ben calzato, come quello che usava mio padre nelle giornate fredde, era infagottato dentro un trnch color malva un poco fantozziano e rigido e teso osservava le ultime novità esposte in vetrina: <Vedi quel signore>, mi sussurrò guardingo il preposto, <è il professore Ubaldo Mirabelli, il sovrintendente del teatro Massimo, ma è tante altre cose: storico dell'arte, musicologo, giornalista...ricordatelo bene, intesi?> si affrettò di informarmi. E in quella notizia mi parve di riscontrare un cordiale avvenimento, cioè a dire: stai attento a come lo approcci, se mai ti capiterà di approcciarlo. 
Approcciarlo? Non ci pensavo lontanamente!......


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