OGGETTI E SCULTURE IN CERAMICA
Civica Galleria d'Arte
"GIUSEPPE SCIORTINO"
ex monastero dei benedettini
MONREALE 22 Ottobre / 10 Novembre 2011
"GIUSEPPE SCIORTINO"
ex monastero dei benedettini
MONREALE 22 Ottobre / 10 Novembre 2011
Operazione Arte a Monreale
Calogero Gambino
Oggetti e sculture in ceramica
Civica Galleria d'Arte Moderna "G. Sciortino" Monreale
22 Ottobre - 10 Novembre 2011
A cura di
Salvo Arena e Mario Lo Coco
Catalogo
Progetto Graficio: Sergio Mammina
Foto di Mario Lo Coco
Testo critico : Prof. Pino Giacopelli
Stampa: Tipografia Fiorello - Partinico
Durante l'inaugurazione, hanno presentato la mostra:
l'Avv. Filippo Di Matteo, Sindaco di Monreale
il Prof. Pino Giacopelli
la dottoressa Lia Giangreco
il Presidente della cantina vinicola "Calatrasi"
il Prof. Rosolino Aricò
Dirigente dell'Ist.Alberghiero Statale "P.Piazza" di Palermo
Un grazie particolare alla figlia del maestro Lillo Gambino,
Linda, per aver dato la possibilità di realizzare la mostra.
Presentazione del Sindaco Avv. Filippo Di Matteo
L'Artista nel laboratorio della scuola di ceramica istituita dal Prof. Benedetto Messina negli anni sessanta a Monreale
Testo critico del Prof. Pino Giacopelli
LE OPERE
"TU SEI IL CERAMISTA, IO SONO L'ARGILLA"
di Pino Giacopelli
La ricerca del reale significato del concetto "Tu sei il ceramista, io sono l'argilla" ha caratterizzato tutta l'esistenza di un artista valoroso come Lillo Gambino (Calogero all'anagrafe) che, dopo aver fatto esperienza presso i più prestigiosi laboratori di ceramica , ed a seguito del suo fortunato incontro a Monreale con la poliedrica figura del Professore Benedetto Messina, ne diviene allievo e collaboratore.
Gambino, che nel 1956 si era già Diplomato presso l'Istituto d'Arte di Palermo facendo anche esperienza nei più prestigiosi laboratori di ceramica, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Palermo ed era titolare di discipline pittoriche presso l'Istituto Statale d'ARte per il Mosaico di Monreale. Artista versatile e fecondo, intorno agli anni '50, ha frequentato la Scuola di Ceramica di Santo Stefano di Camastra.
Trasferitosi a Palermo si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte e frequenta l'Accademia di Belle Arti della stessa città.
Tra gli anni '60 e '70 conosce il Professore Benedetto Messina (il patriarca del'arte monrealese) che lo accosta alle varie dimensioni creative della pittura, della scultura, della decorazione ad affresco, della ceramica e del mosaico, e del quale diventa allievo e collaboratore, scegliendo di vivere prprio a Monreale: dove la tradizione per queste arti è forte e persistente e dove l'incomparabile esempio artistico del Duomo ha costituito, nel tempo, un nucleo nel quale si sono irradiate attività artistiche e culturali di notevole rinomanza e valore. Un merito questo di uomini del luogo.
Il più valido e remoto riferimento individuale può farsi risalire, a questo proposito, agli Oddo, padre e figlio, vissuti a Monreale nel '500.
Prima Masi e poi maestro Pietro Oddo. Quest'ultimo eseguì il mosaico del pavimento dell'ala sinistra del presbiterio del Duomo, suscitando l'ammirazione di tutti coloro che nel secolo XVI si interessarono di Monreale. Pietro Antonio Novelli, la famiglia Nicolosi, i fratelli Zerbo e, più vicino a noi, la famiglia Matranga, sono le citazioni più facili a farsi.
Intanto, a Monreale nel 1962, nasceva la sezione staccata dell'Istituto Statale d'Arte di Palermo, nella quale a Lillo Gambino vennero affidati alcuni incarichi di insegnamento.
Nel 1968, presso il suo laboratorio di ceramiche, al n. 12 di via Termini, il Maestro Gambino, insieme all'amico e collega Sebastiano Guercio, riuscirono a produrre anche piatti in argilla di eccellente manifattura.
Sono di quegli anni anche alcuni vasi, con tecnica a lucignolo ed altri realizzati al tornio, che mostrano alcune statuette, tra cui un Clown e una scultura rivestita di pietre musive.
Mentre negli anni '70, all'impianto dell'Istituto Statale d'Arte per il Mosaico, si sono aggiunti i corsi per la ceramica. e il Prof. Gambino diviene il primo docente di ceramica insieme ai colleghi ed artisti come Giovanni Leto, Antonino Pedone, Sergio Mammina, Giovanni Randazzo, Franco Nocera, Sebastiano Guercio ed altri.
Sono di quegli anni pure le sculture sferiche , con uno studio della dimensione quasi spaziale della materia prima.
Del 1988 sono anche alcune sculture di tipo moderno con una ricerca cubica della materia con spigolature mai smussate, e con una formazione quasi ad incastro dell'opera.
Volle, quindi, approfondire lo studio sui colori e su come si sono scoperti e sviluppati gli smalti, e fare anche pratica con grande varietà di materiali ceramici e di tecniche e mantenere un equilibrio significativo tra l'opera dell'artista-innovatore e la produzione del ceramista.
Numerose sono state anche le varianti degli oggetti prodotti dove la decorazione diventava struttura, elemento costitutivo, non più ornamento.
Significativo, in proposito, il ricorrente verde ramina e aragosta che, spesso, si ritrovava con piacere nelle sue opere.
I colori che impastava e si inveravano attraverso una serie di frequenze permeate di sommessa sonorità, nelle opere di Lillo gambino sono diventate invenzioni fantastiche che non imitavano ma creavano un'altra natura con leggi segrete.
Parlo di quelle opere che, talvolta, valicando con leggerezza il confine tra astrazione e figurazione, trasmettevano sensazioni forti e, spesso, ne erano anche l'interpretazione fantastica, dando l'impressione che per capirle bastava guardarle.
Gli anni '90 sono stati proprio gli anni della sperimentazione, in cui cominciava ad emergere l'opera dell'Artista-innovatore.
Lillo Gambino, infatti, dopo oltre trent'anni di vita da ceramista artigiano, era arrivato alla creazione di opere particolarmente originali che segnarono un capitolo molto importante nel suo curriculum artistico.
Ne sono testimonianza alcuni pannelli musivi commissionati anche da amici: intere pavimentazioni con piastrelle completamente dipinte a mano, ed infine ma non per ultimi, i piatti di svariate grandezze, frutto di una lunga e appassionata ricerca, esplorando e riesplorando la stessa realtà senza mai ripetersi.
Perchè nell'arte, ce lo ricorda il Prof. Stefano Zecchi, non c'è progresso, c'è differenza.
Un artista, Lillo Gambino, dal segno esclusivo, dove i colori, nelle sue opere, sono diventati invenzioni fantastiche che non imitano ma creano un'altra natura con leggi segrete , e del quale si è sempre parlato come di una persona schiva e di un artista che amava creare. E creare è sognare una cosa per tradurla in realtà.
Un altro elemento caratterizzante di molte sue opere è la scultura-racconto, con cui ha realizzato un mondo poetico pieno di ritmi e di ripetizioni alla Brancusi.
Chi ha visto le sue opere, non ha potuto non cogliere la sua grande versatilità e la sapienza compositiva con cui ha padroneggiato la sua tecnica.
Di più, in ogni sua opera c'era (e c'é) un racconto in sè concluso, che oltre ad animare le immagini e le cose che vi sono adunate, prolungava gli echi dentro uno spessore naturale e fantastico insieme: con lo stato, si vuol dire, di chi è ispirato: non a caso l'etimo di "entusiasmo", rimanda proprio al verbo "essere ispirato" (enthusiazein).
Nella sua esemplare ricerca c'era, infatti, costante, un anelito liberante che, talvolta, muovendo dalla complessità, si innervava nel groviglio dei sentimenti, distillando il colore come tra le venature della vita, mentre la tensione che si sprigionava nel tiepido enclave del silenzio di alcune sue interessanti composizioni lasciavano l'itinerario intimistico per assecondare le tentazioni della fantasia, per farsi panica rivelazione.
Poi la perdita prematura di un Artista versatile e fecondo, dal segno esclusivo e dalla spiccata personalità creativa, come Lillo Gambino, lasciando un vuoto nel mondo dell'arte.
PINO GIACOPELLI
Alcuni momenti dell' Inaugurazione
della Mostra
della Mostra
dell'Artista Lillo Gambino
all'interno dell'ex monastero "Guglielmo II"
Da sinistra, il Prof. Mimmo Figà, ex collega di Gambino e Dirigente Scolastico del Liceo Classico "Scaduto" di Bagheria - il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura On.le Avv. Salvino Caputo - il Sindaco Avv. Filippo DFi Matteo - la figlia dell'Artista Lillo Gambino, Linda - il Prof. Pino Giacopelli il Prof. Lillo Aricò, Dirigente dell'Istituto Alberghiero Statale "P.Piazza" di Palermo - l'Artista monrealese Mario Lo Coco e l'Artista monrealese Salvo Arena.
Il Sindaco Avv. Filippo Di Matteo e la figlia dell'Artista.
Prof. Pino Giacopelli
La figlia dell'Artista, Linda