FRANCO LO COCO

Arte


L'Artista monrealese 
F R A N C O     LO COCO 
espone al "Charleston"- Mondello





Francesco Lo Coco

E’ nato a Monreale (Palermo) nel 1951. 
Ha studiato all’ Istituto Statale d’Arte per il Mosaico di Monreale, successivamente diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, sezione scultura.
Ha insegnato per dieci anni nel corso di incisione all’Accademia di Belle Arti e del restauro “Abadir”.
Attualmente insegna discipline plastiche al liceo artistico “Damiani Almejda”  di Palermo.
Vive e lavora a Monreale.



Mondello è la spiaggia dei palermitani. Molto frequentata d'estate non soltanto per il mare ma anche perchè rappresenta un piccolo villaggio gastronomico pieno di pizzerie, bar, ristoranti, fastfood.
L'antico stabilimento balneare "Charleston" di stile liberty, inaugurato nel 1913 di proprietà del Demanio, dal 1968 rinomato Ristorante sul mare di Mondello, oggi ha una nuova gestione.

Negli spazi interni una collettiva d'arte dal titolo "IL MITO INSEGNA CHE" espone le opere di: 
Franco Lo Coco - Carmelo Lo Curto - Mario Lo Conte - Mariano Brusca -































L'Artista monrealese Franco Lo Coco


Il mondo stesso può definirsi mito, 
poichè vi appaiono corpi e cose, 
mentre le anime e gli spiriti 
restano nascosti.

Salustio, Sugli dèi e sul mondo

Un'Isola fragile e instabile dai confini indecifrabili. 
Approdo, ormeggio insicuro come insicuro è ogni tentativo di chiudere la nostra esperienza quotidiana in un qui e ora mentre invece ogni nostro limite è sempre travalicato da quanto conosciamo ma sempre meno ascoltiamo.
Su di essa un Tappeto di argilla, riquadri di creta incisi da segni multiformi, un'enciclopedia del totalmente altro, si inclinano per rivolgersi a tutti gli orizzonti.
Ai margini, piccoli oggetti lasciati da viaggiatori che ci hanno preceduto, Forme della devozione si staccano dal terreno sospese a diverse altezze, infine due Colonne. Non sono i dispersi relitti lasciati dal Tempo o dal mai sazio Oceano, meno che mai dalle tempeste che hanno soffiato fino a farsi scoppiare i polmoni, sono i segni ordinati in un loro particolare ordine, tracce di un rapporto spesso interrotto tra qui e l'altrove.
E' ciò che resta di un luogo che non c'è, un tempio, che non è mai esistito in cui l'homo religiosus osserverà, starà attento, riandrà col pensiero, releget appunto, insomma il luogo dell'incontro con lo straordinario. Tutto ciò può diventare propizio. Oltre, al di là dell'Isola, una Scala con gradini che si allungano si distendono quasi per rimettere in contatto qualcosa che pare separato per sempre o farsi transito per chi volesse dalla Terra giungere al Cielo, o che non sia opposto il percorso?

Avviciniamoci allora, ma usiamo i debiti riguardi nessuna negligenza è consentita. Sull'Isola solo il rumore dei nostri passi attenti su un terreno incerto che cede.

Compaiono altre piccole Isole, luoghi divenuti portatili, monti scoscesi e rupi impervie, Forme depositate in dono e voto che si sollevano dal luogo stesso per offrirsi. Immagini, racconti particolari in cui è però possibile riconoscere qualcosa di ciascuno di noi. Ognuna reca in sè l'impronta dell'artefice su cui brilla la fiamma della devozione. Una devozione che è apertura per accogliere la vita, superare le difficoltà, raggiungere stadi successivi di consapevolezza e comprensione , amare per amore dell'amore.

Subito oltre il tappeto, fatto di quella stessa polvere della terra su cui dicono l'eterno soffiò per infondere la vita al primo uomo, ondeggia coi suoi simboli diversi ma uguali nell'indicare la necessità di uno slancio, il desiderio di essere più di sè stessi, il nostro destino di zoon politikon.
Occasione di contemplazione e meditazione: sentirsi parte di qualcosa di più largo in cui si sciolgono le miserie del sopravvivere quotidiano, tace il rumore di fondo, scompare ciò che non è necessario e si incontra l'altro che è in noi e fuori.
Ed eccoli, un pò più in alto su una piccola base sorgono Urano e Gea, secondo alcuni l'inizio di tutto, secondo altri invece preceduti dal Caos primissimo, ma poco importa sono loro ad essere qui in quello che doveva essere l'andito profondo della cella. Lei Gea è avvolta da un mantello di caldo rame e si apre rigonfia, il ventre gravido di azzurri e verdi fluenti, qualche rosso e oro incastonato a farlo più vivo e palpitante, si spinge arrotondato avanti a contenere la forza del vulcano, l'energia creativa depositaria del segreto originario. Il femminile creativo che rimane inaccessibile e si tiene separato, un'inimicizia quasi. Accanto, Lui Urano figlio e sposo, costretto nel freddo metallo si squarcia reciso da Crono. Aggredito nel momento dell'esplosione amorosa sprigiona insieme e il seme e il sangue. Il rosso zampilla ovunque, da quello caduto sulla terra nasceranno le tremende Aletto. Tisifone e Megera mentre dall'immortale carne gettata nel mare sorgerà l'ancor più furiosa tiranna Afrodite. Stille di sangue, materia vivente pulsante fuoriesce dal corpo divino, coralli pietre oro in tessere inclinate sfalsate, pezzi di ogni forma e misura traducono nel linguaggio delle Muse il dolore del dio.
Tracce d'azzurro in alto ci ricordano ancora della congiunzione con la dea. Feroce separazione tra Cielo e Terra. Con le sue piogge benefiche la feconda ma talvolta la travolge con le sue tempeste inarrestabili.
Il repentino distacco si mostra, contraddizione solo apparente, attraverso la paziente lentezza di un lavoro faticoso. D'altronde non è possibile una risposta rapida e diretta, occorre girare intorno, valutare gli effetti che progrediscono verso quel possibile equilibrio che solo l'arte può concepire tra pietà e terrore. Un ponte non illusorio verso il mistero dell'ancora non conosciuto, non solo la paura della morte o della malattia ma anche la forza e la capacità di riconoscerci come parte limitata ma nello stesso tempo non limitabile.
Un ponte che ci avvicina a eventi che paiono lontani ma che riconosciamo come reali, di una realtà diversa da quella quotidiana.
Una realtà tradotta in simboli forti radicati in uno strato profondo della psiche, e che sono anche espressione dell'immaginario collettivo, il modo stesso in cui ci pensiamo e conteniamo la nostra storia e cultura. Una cultura e un pensiero che si sviluppano non solo attraverso schemi logici ed astratti ma anche per immagini, una cultura di "pensatori per immagini". E l'arte, come il mito e il sogno, "è una narrazione che si sviluppa per immagini, che incide su una dimensione fantastica, che trasmette modelli simbolici profondi". Si nutre del medesimo ambiguo cibo. E poi anche noi siamo della stessa sostanza di cui son fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata da un sonno che accoglie la natura amorale e selvaggia del mito.
Concludiamo allora con auspicio: il luogo in cui Crono gettò la falce di Adamante che la madre indignata gli consegnò non ha trovato stabile collocazione, vagando da Patrasso a Ischia per giungere alla più vicina Zancle. A noi piaccia immaginarlo ora qui, nel golfo sabbioso tra capo gallo e punta Célisi, nel mare verso cui guardiamo insieme a Urano e Gea, aspettando chissà di vede sorgere dalle onde, nutrita dalla schiuma rappresa intorno all'immortale carne del dio, Afrodite la geniale, la terribile e irresistibile dea.

OPERE D'ARTE DEGLI ALTRI ARTISTI



























Mostre personali e collettive 
dell'Artista 
Franco Lo Coco

2012- “Il mito insegna che” antico stabilimento a mare di Mondello
2011-“Il parterre di luce” alla Piramide 38°parallelo della FIUMARA D’ARTE
2007-Concorso di design a cura della Koinè “La luce della fiamma”, candelabro pasquale.
2005-“Ad Arte” Biennale delle arti applicate Palazzo dei Congressi di Darfo Boario Terme, lampada Dafne.
2003-“Come acqua che scorre” installazione musiva nella storica Biblioteca dell’Abbazia di San Martino Delle Scale, a cura dell’Accademia di Belle Arti e del Restauro Abadir.
2000-“Il gioco delle Muse” Palermo, installazione.
1999- Mosaici, arredamenti e oggetti disegnati “Vedovato” Verona
1998-“Archeologie Mediterranee” Spazio Espositivo Castiglioni- arredo contemporaneo, Verona.
1993-“Arte a pezzi…unici” Associazione Mutazioni, Palermo.
1990-“Creattività” Mostra artistica Educativa, scuola media F
ermi.
1990-“Galleria Esca Viva, Palermo, collettiva.
1988-“Dal Duomo ad oggi: il mosaico nel tempo” Sala consiliare, Monreale.
1985-“Mostra di Ceramiche Comune di Malfa Isole Eolie.
1984-“Immagini e Parole” Accademia Sicula Normanna.
1983-“Al Studio” Ceramiche e Grafica, San Felice Circeo.
1982-“9 Artisti per la Disavanguardia” Accademia di Belle Arti, Palermo.
1981-Galleria d’Arte Flaccovio, Palermo.
1980-“Scambio Culturale, mostra di pittura, Accademia Belle Arti, Macerata.


r.m.