di
S I LV I O G U A R D I'
"L E F I L I G R A N E"
8-22 Settembre 2012
ex Monastero Guglielmo II
Inaugurazione Sabato 8 settembre ore 17:00
COMUNE DI MONREALE
Provincia di Palermo
COMUNICATO STAMPA
LA FILIGRANA RIELABORATA DALL’ARTISTA SILVIO GUARDI’ DA SABATO IN
MOSTRA ALL’EX MONASTERO DEI BENEDETTINI DI MONREALE
Sarà
inaugurata sabato alle ore 17.00 la mostra “Le Filigrane” dedicata all’artista monrealese Silvio Guardì organizzata
nella splendida cornice dell’ex Monastero dei Benedettini alla presenza del
sindaco Filippo Di Matteo e dell’assessore alla Cultura Lia Giangreco. La
mostra, curata in tutti i suoi particolari da Rosalba Madonia del settore
Cultura del Comune e da Giorgio Guardì, sarà presentata dal critico d’arte e
drammaturgo siciliano Aurelio Pes,
il quale ha dichiarato che queste opere in esposizione rappresentano una rievocazione di questa antica pratica della filigrana rielaborata magistralmente da Silvio Guardì su tela e su carta, con lo scopo di rendere l’invisibile o anima delle cose, palese agli occhi di tutti.
Queste opere fanno parte di una collezione privata che è stata spesso esposta in molti paesi europei.
il quale ha dichiarato che queste opere in esposizione rappresentano una rievocazione di questa antica pratica della filigrana rielaborata magistralmente da Silvio Guardì su tela e su carta, con lo scopo di rendere l’invisibile o anima delle cose, palese agli occhi di tutti.
Queste opere fanno parte di una collezione privata che è stata spesso esposta in molti paesi europei.
TUTTI I GIORNI FERIALI DALLE 9.00
ALLE 19.00
FESTIVI 9.00- 13.00
Il critico d'arte e drammaturgo siciliano Aurelio Pes espone una magistrale dissertazione artistico-culturale sul significato profondo dell'arte in generale e nel particolare, quella di Silvio Guardì.
Moglie del critico d'arte Aurelio Pes
L'Assessore alla cultura Lia Giangreco
Ex Monastero dei Benedettini "Santa Maria La Nuova"
La filigrana (da filo e
grani), ossia il disegno visibile per trasparenza nello spessore del foglio di
carta, è il marchio di fabbrica della cartiera produttrice e rappresenta uno
dei riferimenti più importanti per la datazione e la localizzazione della carta
e per la ricostruzione della storia dei codici manoscritti o a stampa.
La filigrana, ricavata
inserendo un marchio lavorato nella forma contenente la pasta di stracci, salvo
eccezioni non era collocata nel mezzo della forma ma al centro di una delle sue
metà.
Stando a questa regola generale nel caso di un formato in-folio la
filigrana è collocata al centro di una delle due carte del fascicolo; in un
formato in-quarto è posta al centro lungo la linea di cucitura dei fascicoli; mentre in un formato in-ottavo essa si trova
ancora lungo la linea di cucitura ma nell’angolo superiore o inferiore a
seconda dell’orientamento dei fascicoli.
L’uso della filigrana si sviluppa in Italia alla fine del XIII
secolo ed è attribuito alla produzione delle cartiere fabrianesi. Il più antico
testimone in carta filigranata risale al 1282.
Nel sec. XVI si diffonde l’uso di segnalare con una contromarca la
metà del foglio in cui non è presente la filigrana. La contromarca è di norma
una filigrana assai semplice indicante le iniziali del fabbricante della carta.
Un repertorio molto importante per lo studio delle filigrane è
quello redatto da C. M. Briquet, per quanto gli esemplari da lui analizzati si
riferiscono soltanto alle carte d’archivio.
Charles Moïse Briquet nasce
nel 1839 a Ginevra. La figura dello storico e del paleografo si affaccia
intorno al 1878, quando intraprese le prime ricerche sul problema dell’origine
dell’industria della carta in Svizzera ma non vi fu modo di rintracciare
sufficiente letteratura a riguardo e così procedette per confronto con altre
realtà europee.
La monografia Les Filigranes
nasce per caso con lo scopo di tracciare una storia dell’industria della carta
in Svizzera, partendo dalle sue origini e tentando di individuare la datazione
delle più antiche cartiere. E ciò al fine di spiegare e studiare la natura
delle filigrane: oggetti moulès a
partire dal XIII secolo e prodotti esclusivi dell’Occidente europeo. Studiando
non l’oggetto in sé, bensì le successive sue variazioni, sarebbe stato
possibile arrivare a “fissare in maniera del tutto approssimativa l’età di un
foglio di carta”. L’opera, “Les Filigranes. Dictionnaire historique des marques
du papier…” , fu pubblicata nel 1908.
L’Artista Silvio Guardì attinge anche dalle ricerche storiche di
questo studioso, ne riproduce artisticamente alcune figure e cita il nome di C.
M. Briquet nelle sue filigrane.
L'Assessore alla cultura Lia Giangreco, Il Sindaco Avv. Filippo Di Matteo,
Il critico d'Arte Dott. Aurelio Pes
Il critico d'arte e drammaturgo siciliano Aurelio Pes espone una magistrale dissertazione artistico-culturale sul significato profondo dell'arte in generale e nel particolare, quella di Silvio Guardì.
Moglie del critico d'arte Aurelio Pes
L'Assessore alla cultura Lia Giangreco
Elda, la moglie dell'artista
MONITO PER SILVIO
Raffigurati ascese tra pianeti
e rilucenti costellazioni,
scene di giudizi e di sponsali
nuovi mondi creati
e distruzioni
di esseri mercuriali.
Suscita in te la memoria
delle esistenze remote;
persuaditi che quanto ora tu fai,
lo hai già fatto
e ancora lo farai.
Percorri, con incedere distratto
corpi gracili e oblunghi
con il volto contratto
e i becchi adunchi.
Li sommuovono i venti,
l’incalzare dei sismi vorticanti,
l’irrompere delle acque
dalle alpestri sorgenti
nei letti inariditi, nelle piane
dove spruzzi, si nutrono di sabbia, i
serpenti d’ossami,
di fiamme le salamandre cangianti.
Dalla terrea nerezza minerale
fai sorgere i barbagli del colore
che al subito biancore
avvicendi la porpora aurorale,
trasformi il piombo in oro,
l’uomo che si corrompe in immortale.
La crudità dell’aria
che incupisce
la luce seminale,
dirompe il ferro in scoria,
lo rapisce
nel più compatto gelo.
Scintilla Saturnino il Serpentario,
Venere guarda all’Orsa,
in cielo già si adombra il Sagittario
che nella caccia spicca la sua corsa.
Ma il Demiurgo, - non è simile al ragno
che da se stesso ricava lo stame?
Non è dietro il tessuto del visibile
che si erge il suo invisibile telaio,
sul quale ordire le stellanti trame?
Come un silente stuolo
di fantasmi e di fragili sudari,
d’anime d’acqua e di essiccati erbari,
solo i vulcani spenti
danno un più ricco suolo.
AURELIO PES
(1999 - NEL GIORNO DELLA SCOMPARSA PREMATURA DI SILVIO GUARDì )
"Copyright@Silvio Governali"
Lavorando tra Monreale e il resto d'italia s'interessa alla "Optical art" che esprime in "Ombra e luce"; produce nel 1985 la serie "Alfabeto immaginario" e "I libri d'ora".
Del 1986 è "Ars illuminandi" dove l'insieme dei contrasti e le due anime, l'artista e il bibliofilo, si fondono dando origine ad una raffinata parodia della decorazione. Il percorso è definitivamente segnato , ed è la dominante idea del libro che nel 1988 introduce l'artista allo studio delle Filigrane. Guardì ha già esplorato il libro da molteplici punti di vista e adesso si addentra nella trama della carta per capirne i segreti più intimi; attinge dal repertorio redatto nel XIX secolo da Charles-Moise Briquet, iniziatore dello studio scientifico delle filigrane della carta (Ginevra 1839 - ivi 1918) e ne magnifica i soggetti aumentandone le dimensioni a dismisura e riposizionandoli su antiche pagine di libro mastro.
Silvio Guardì si spegne nel 1999, in modo prematuro ed inaspettato, ma la sua opera non cessa di regalare emozioni.
GIORGIO GUARDì
P.S.: In questo Blog, puoi vedere altro Post su Silvio Guardì, in data 28/10/2011 (Artista monrealese Silvio Guardì).